Ed ecco Viola Vasarri, per Forzasangio.it  fare una chiacchierata a 360 gradi con Gabriele Baldini, responsabile di tutto il settore giovanile della Sangiovannese.

Classe 1973, residente a S. Barbara, Gabriele ha preso in mano le redini del settore giovanile circa un anno e mezzo fa, in seguito alle ben note vicissitudini del dopo Grazi.

V: “Gabriele, dopo un anno e mezzo si può fare anche un piccolo consuntivo.”

G: “Certo, diciamo che l’anno scorso a luglio mi sono ritrovato a dover gestire una situazione già in essere. Quest’anno sono partito avendola già sotto controllo. In poche parole, le squadre del settore giovanile le sento più mie perché le ho costruite durante l’estate. Seguo le annate che vanno dal 2001 al 2005 mentre gli juniores sono gestiti direttamente da Caleri e Del Grosso e la scuola calcio da Tommaso Bettoni.”

V: “Sei  stato anche tu un calciatore?”

G: “Sì, ma ho sempre giocato a livelli più bassi rispetto alla Sangiovannese: promozione, 1° categoria e 2° categoria anche se ho vinto il campionato in tutte e tre le categorie. E, comunque, la passione tipica di questi campionati minori è la stessa passione che cerco di mettere adesso in questo mio ruolo. Quando vado ad assistere ad una partita dei nostri ragazzi, non guardo tanto al lato tecnico, che spetta agli allenatori, quanto alla parte emozionale. Per me, il gioco del calcio è emozione allo stato puro e, quindi, una partita la valuto positiva se riesce a trasmettermi emozione e passione.”

V: “Parliamo di numeri. Ad oggi di quanti ragazzi stiamo parlando?”

G: “Circa 350 ragazzi fra settore giovanile, scuola calcio e settore femminile. Per quanto riguarda il settore tecnico, cioè gli allenatori, soltanto uno è stato riconfermato nella stessa posizione dell’anno precedente, il resto sono stati “rimescolati”. Il mio obiettivo fondamentale è di creare un contenitore, un’organizzazione capillare per dare fondamenta solide: questo è quello che mancava. Sono convinto che per fare bene si debbano rispettare 4 punti fondamentali: sacrificio, cultura del lavoro, organizzazione e rispetto delle regole. Solo in questo modo si possono raggiungere gli obiettivi che la società si è prefissata.”

V: “Quindi organizzazione e regole, soprattutto…”

G: “Certo. Lo sforzo mio e dei miei collaboratori è di organizzare sia la struttura sportiva che l’area tecnica per raggiungere risultati velocemente anche per rispetto della storia e dell’importanza della Sangiovannese. Il prossimo triennio sarà fondamentale per raccogliere i frutti di questo lavoro. Partivamo da una situazione difficile. C’era, sostanzialmente,  una mancanza di continuità nella filiera che porta i ragazzini dalla scuola calcio ai campionati giovanili. Il nostro obiettivo primario è far crescere i ragazzi perché dalla scuola calcio passino al settore giovanile e poi alla prima squadra. Poi se vanno anche oltre, meglio ma non abbiamo di velleità di creare professionisti. Comunque  tre nostri ragazzi del 2003 sono al Benevento, alla Sampdoria e all’Arezzo.”

V: “Ai ragazzi cosa si insegna?”

G: “Oltre alla tecnica, si vuole insegnare che la maglia azzurra è bella, è un grande valore e non solo quando è nuova e pulita ma, soprattutto, quando è sporca di sudore e fango. Per la Sangiovannese si deve lottare e dare l’anima! Nell’ultimo anno siamo riusciti a limitare la perdita dei ragazzi che “emigravano” alle società limitrofe, attratti da una maggiore organizzazione. Una decina di ragazzi vengono anche da fuori e molti che se n’erano andati sono ritornati.”

V: “Gabriele, come vedi il tuo ruolo?”

G: “Il mio è un ruolo difficile, una sfida che ho accettato perché la società è molto importante ed ha bisogno di risultati. Le sfide mi piacciono ed anzi, sono bene contento di metterci tutta la mia passione e l’impegno per non deludere e per portare a casa i risultati. E’ davvero un bell’impegno quotidiano, oltre al lavoro e alla famiglia. Ci vuole una bella dose di coraggio e tanta tanta passione. Il calcio per me è emozione e passione, lo ribadisco nuovamente.”

V: “Grazie mille della tua disponibilità e della bella chiacchierata. In bocca al lupo per tutto!”.

G: “A voi”