Roberto Fani da tre anni ormai allena la Sinalunghese, conosce praticamente tutti nell’ambiente e fino a poche ore prima del tragico evento ha anche allenato il povero Matteo Della Lena che nel tardo pomeriggio di venerdì causa un incidente in motorino ha purtroppo perso la vita pochi metri da casa. Lo abbiamo avvicinato ieri mattina poco prima di raggiungere l’ospedale di Montepulciano per tributare l’ultimo saluto al povero ragazzo. Ecco il ricordo che il nostro ex mister ha del suo calciatore: “Lo conoscevo bene, ha svolto la preparazione pre-campionato con noi e spesso e volentieri ci allenavamo assieme alla Juniores. C’è poco da dire, mi limito ad affermare che si trattava di un ragazzo speciale proveniente da una famiglia perbene e questo tengo a sottolinearlo. Una persona solare, sempre positiva e disponibile e non ci sono davvero parole in questo momento. Io lo facevo giocare centrocampista, stava adattandosi a questo ruolo dopo che aveva fatto l’esterno e devo dire che oltre ad essere un bravo ragazzo era sicuramente un calciatore di prospettiva. Per lui la vita è finita troppo maledettamente presto”. Una giornata quella di venerdì davvero tragica in casa rossoblù apertasi con l’improvvisa morte dell’avvocato Bonacci, padre di Francesco match analyst e conclusasi con una notizia ancora più dolorosa. Ecco il racconto di un pomeriggio che in pochi tenderanno a dimenticare: “Durante l’allenamento ci è arrivata la notizia della morte del padre di Francesco e ci siamo adoperati per raggiungere subito la cappella mortuaria di Arezzo, mentre stavamo raggiungendo il posto è arrivata anche la notizia della morte di Matteo ed è stato terribile in quel momento. Eravamo proprio spaesati, siamo rimasti totalmente basiti che quasi stentavamo a credere a cosa fosse accaduto. Come abbiamo appreso la notizia? Alcuni ragazzi in forza agli Allievi stavano tornando a casa dopo l’allenamento e per la strada si sono trovati davanti a questa scena avendo riconosciuto il motorino di Matteo che ha un colore molto particolare. A quel punto già non c’era niente da fare, non sappiamo di preciso come sia andata ma a quanto appreso nei pressi del distributore dove è accaduto l’incidente ci sono delle telecamere e solo quelle daranno una verità al tutto. Cambia poco comunque, questo ragazzo non c’è più ed è un vuoto che oserei definire incolmabile. Non ho avuto il piacere di conoscere molto bene i suoi genitori, so che venivano a vederlo durante le sue partite ed anche la zia mi dicono fosse molto presente. Non possiamo che stare vicino a loro e cercare di limare un dolore che per un genitore resterà per sempre dentro di sé”.