Nel mese di agosto del 1953 il gran caldo delle prime ore pomeridiane aveva desertificato le strade e le piazze. Poca gente in giro e qualche sparuto avventore nei bar cittadini, un caffè, le nazionali, poche chiacchere di circostanza. Il sole batteva forte al Bar Valentino e il frinire delle cicale giungeva dal viale alberato li a fianco.
Il trascorrere della quotidianità venne di improvviso turbato da un rumore, quello di una Lancia Aprilia color verdognolo: al volante un uomo piuttosto corpulento di bianco vestito, di fianco lato guidatore un signore distinto con un dolce vita, la giacca in lino poggiata sull’avambraccio e un paio di occhiali da sole tartarugati. Occhi distratti dei pochi clienti seduti fuori e dentro il bar poi la messa a fuoco …..ma è lui ? davvero ? No non è possibile e poi a quest ora del giorno ma va…..
Ma si invece è proprio lui, il Fausto, il campionissimo di passaggio nel nostro paese …La piccola folla gli si fa incontro, non ci sono i cellulari di oggi né altri mezzi per chiamare a casa, l’amico, il parente e dirgli ….”venite venite c’è Coppi il più grande di tutti”
La scena come descritta mi è stata raccontata per via orale da mio babbo che al tempo (22 enne) stazionava nei pressi del bar ed è assolutamente credibile. Fausto gia era stato a San Giovanni ai tempi giovanili delle riunioni su pista al vecchio campo sportivo di via Berta ma mai con l’alone della raggiunta gloria sportiva fatta di vittorie e vittorie, Giri, Tour e Sanremo con il 1949 ed il 1952 gli anni leggendari. Coppi di passaggio a San Giovanni, un nuovo e per certi aspetti drammatico amore alle porte, una vicenda che oggi farebbe soltanto sorridere ma non al tempo di un’Italia ipocrita e bigotta soprattutto nelle istituzioni, E forse quel giorno il Fausto come amava chiamarlo Giulia Occhini, alias la dama bianca della storia, sarà passato in valdarno per far visita all amico Valeriano Falsini, il “pentolaio ” di Figline che, fin quando la salute glielo ha permesso, ogni 2 gennaio è salito con la sua vecchia Bianchi e il maglione di lana a Castellania.
Dove oggi si ricordano i 60 anni dalla scomparsa di uno dei miti dello sport che il fato volle rapire giovane: la storia e la vita di Fausto sono scritte nella pietra ed appartengono alla leggenda. E anche noi ci associamo al ricordo, noi che venimmo alla luce soltanto un mese dopo la sua morte e che, in un certo senso, contabilizziamo il passare del tempo anche con il ricordo della sua tragica dipartita. Avvenuta per un primo e clamoroso caso di malasanità come oggi si direbbe.
Nella foto Fausto “intimo” con Giulia Occhini ed il figlio Faustino