Reminiscenze cassoliane di gioventù….come quando Fausto scendeva a Pisa attraversando la valle con in testa il solo pensiero di Anna dopo la scoperta dell amore. Ed i paesi a bella mostra sui cocuzzoli fra campi e colline lavorate fino alla piana di Ponsacco e poi di Pontedera dove il piccolo fiume si consegna a quello più grande oramai prossimo alla foce.
Le terre del Volterrano e della provincia pisana descritte a lungo nei romanzi di Carlo Cassola a cui fra l’altro la nostra settimanale rubrica deve il suo titolo…. tempi memorabili.
Se si scende la Val d’Era si scoprono molte cose, paesaggi bellissimi e ricordi in chiave calcistica di marca azzurra,
Gabriele d’Annunzio definì Volterra città della pietra e del vento ed il colle etrusco diede i natali ad un celebre attaccante della nostra storia.
La mia preziosa agenda “Barlassina” della stagione 1940-41 a pagina 131 riporta fra le altre formazioni di terza serie i dati riguardanti il dopolavoro sportivo San Giovanni (nome imposto dal fascio) e cita insieme ad altri 15 calciatori il nome di DINO BONGINI nato a Volterra in provincia di Pisa il 14 marzo 1917. Un attaccante poderoso, un’ala dal tiro devastante che sarà protagonista in maglia azzurra per un decennio a cavallo del conflitto mondiale. Ed io l’ho conosciuto abitando vicino a me in Via Milano, una persona discreta e di non troppe parole. Come tutte le persone brave a fare le cose riduceva al minimo i suoi racconti calcistici del tempo.
Si va verso la sera e la luce filtra ancora sulla cima delle colline aggraziate dai filari di cipressi, strade bianche che portano ai casolari ed ai nuovi bad and breakfast.
Ecco Lajatico la cittadina del teatro del silenzio e del cantante Andrea Bocelli: nel ben tenuto cimitero le spoglie mortali di Gianluca Signorini il grande capitano del Genoa: il grifone sa essere squadra di memorie vivide ed ecco che allora mai mancano i fiori sulla tomba del calciatore, i genoani salgono quassù in un triste pellegrinaggio.
La strada scende seppur dolcemente, il fiume da un lato quasi in secca ma pronto a gonfiarsi nelle stagioni delle pioggie ed a volte in maniera dirompente. sulla destra Peccioli con le sue glorie del pedale e più in là scrutando le cime delle colline Gambassi Terme dove si può prendere un caffè con il grande Walter Ciappi, per chi scrive il secondo numero uno della Sangio visto in azione dopo Tardioli. Il Walterino sempre uguale a dispetto dei quasi 70, forse la zazzera meno folta ma sempre e qui dico sempre quello spirito gioioso da eterno ragazzo.
Il paese di Terricciola ci ricorda Valeriano Prestanti, un ragazzone gettato nella mischia da Giovan Battista Fabbri nel campionato di vera serie C 1971-72 nel tentativo fallito di non molto di agguantare la salvezza compromessa da una brutta partenza. Il tecnico ferrarese ritroverà poi il giocatore alcuni anni dopo al centro della difesa in quel Real Vicenza giunto alle soglie dello scudetto con i vari Rossi, Faloppa, Cerilli e compagnia cantante (intonata).
Ed io che mangiavo pane e stadio ricordo nitidamente la madre e la sorella di Prestanti in tribuna tutte agghindate col vestito dei giorni buoni e con l’unica preoccupazione che la salute del loro ragazzo si mantenesse integra. (lontanissimi i tempi delle madri intenditrici di sport su tutte le gradinate possibili ed immaginabili).
Un colpo al cuore accompagna il mio viaggio ….il paese di Capannoli. Il paese che, signori miei carissimi, ha dato i natali al nostro caro Nello e parlo ovvio di Menciassi capitano di stile dentro e fuori dal terreno di gioco. Non ci può essere tifoso della nostra squadra che non riconosca la grandezza di questa persona che io mi immagino ragazzo prendere il pullman per Pisa per andare agli allenamenti dei boys nerazzurri. Lui che ebbe anche l’onore di raggiungere la prima squadra del vecchio sporting giocando anche in coppa contro il divino Gianni Rivera.
Le prime luci della sera annunciano Ponsacco dove un tempo floridissima era l’industria del mobile e dove adesso invece la post industrializzazione rende quasi spettrali certi luoghi prima popolosi e vivaci.
Nel football la città ha dato i natali ad Adriano Lombardi capitano del più bello Avellino della storia ed anche lui morto di s.l.a. come Signorini e a Luciano Chiarugi per cui io ho delirato senza ritegno nei suoi anni in maglia rossonera. Trovai Luciano tempo fa al bar Marisa e gli chiesi un sacco di cose mosso dalla mia impudica curiosità….Mi disse di Totti grandissimo ma che Rivera aveva gli occhi dietro la testa. Fra l’altro lo scopritore di Chiarugi fu un certo Pasquale Morisco passato dalle nostre parti in veste di picaresco ma competente allenatore. Restiamo qui e pensiamo che ancora una volta e sempre qui la Sangio si gioca parecchio dopo 10 mesi da quell ultima giornata dello scorso campionato che volle dire salvezza, sudatissima salvezza sotto la pioggia battente. Sarà questa di domani la sfida numero 10 in campionato fra azzurri e rossoblù di casa per un bilancio fatto, al momento, di 4 successi a testa e di un solo pari quello per 2-2 a San Giovanni nel torneo 2015-2016. La partita di ritorno a Ponsacco vide il goal lampo di Bucaletti e l’unica al momento affermazione del Marzocco in Val d’Era dove per il resto troviamo 3 successi dei padroni di casa e nessun risultato pari. Tutti gli incontri si sono disputati a livello di quarta serie nazionale. Chiudo l’album dei ricordi ed abbraccio Nicola Del Grosso, di gran lunga il miglior dirigente azzurro del nostro ultimo periodo. Ti aspettiamo presto caro cardinale al tuo solito posto !

Ecco la copertina dell’Agenda Rinaldo Barlassina del 1940-41 appartenente alla grande collezione del nostro Leonardo.