Gianmaria Bernini (nella foto by Sangiovannese calcio) ormai da tre stagioni….. e mezzo è con ottimi risultati il preparatore atletico della Sangiovannese e a chi se non a lui potevamo chiedere come la squadra possa fronteggiare atleticamente parlando una situazione che nessuno avrebbe mai messo in preventivo. Quando e se riprenderemo non è dato saperlo, ecco quindi che il “prof” azzurro ha concesso in esclusiva alla nostra testata un’intervista che mette più a chiaro questo singolare momento.
Gianmaria, come si gestisce una situazione che non sappiamo se e quando potrà finire ?
“Naturalmente siamo stati tutti spiazzati da questo drammatico evento, siamo tutti nelle nostre abitazioni confidando che prima possibile arrivino notizie confortanti ma al momento la situazione è molto delicata. Noi giocoforza dobbiamo andare avanti, lavorare per farci trovare pronti nell’eventualità che si ritorni in campo. I ragazzi stanno allenandosi autonomamente con un GPS ed un cardiofrequenzimetro i cui dati arrivano giornalmente al sottoscritto tramite Whatsapp. E’ l’unico modo per rimanere in forma a fronte di un’emergenza simile”.
Tutto ciò ricalca in pratica la classica settimana lavorativa al campo partita esclusa?
“Esatto, proprio così. Lavorano con cinque sedute alla settimana poi un giorno di palestra che chiaramente dovrà essere fatto a casa con attrezzi anche improvvisati al momento. Sono davvero super contento di quello che stanno facendo ma non avevo dubbi visto come si applicano durante le normali sedute di allenamento, riportano gli stessi identici risultati dei cinque giorni al campo e ciò testimonia come al di là di tutto si impegnano e bene anche a casa”
Confidando di tornare prima possibile alla vita normale ma servirà anche parzialmente un richiamo di preparazione ?
“Tutto dipende da quanto resteremo fermi, due settimane anche tre non implicano chissà quali richiami di preparazione ma se il tutto dovesse prolungarsi a quel punto allora occorrerà anche rimodulare un eventuale programma perché le gambe non saranno più le stesse. Più che altro bisognerà ritrovare il ritmo partita, in settimana puoi lavorare con gli stessi ritmi delle sedute allo stadio ma la palla è importante e purtroppo non possiamo ovviare a questo problema. Questo accomuna tutti, vediamo quello che ne uscirà”.
Avete un’idea di quando tornerete a lavorare al campo ?
“Ancora non abbiamo indicazioni dalla società per cui non so rispondere, il fatto poi di essere molto limitati negli spostamenti sicuramente non ci agevola come non agevolerà tutte le altre formazioni del nostro girone che hanno elementi di fuori zona”.
Quali vantaggi o svantaggi nel restare così tanti fermi ?
“Gli unici vantaggi che posso trovare è che avevamo due situazioni fisiche non al top come quelle di Del Colle e Rosseti che a questo punto sono a disposizione al 100% ma poi vedo molti più svantaggi dato che arrivavamo da una bella vittoria come quella di Ponsacco. Per una serie di motivazioni sarebbe stato utile giocare subito ma a fronte di un dramma simile giusto fermare il tutto, lavorare più possibile da casa e sperare che tutto questo questo abbia una fine prima possibile”
Un’ultima domanda a riguardo: confrontandoti coi colleghi avete un’idea di quando e se ripartiremo ?
“Ho parlato con colleghi della categoria ed altri che lavorano in società più importanti ma la sensazione è che si andrà per le lunghe. Molto dipenderà secondo il mio ed altri pareri se sposteranno o meno l’europeo perché non credo si voglia e si possa giocare nel bel mezzo della competizione anche se siamo dilettanti. Ovviamente la salute prima di ogni cosa, rispettiamo più possibile le regole e sicuramente ci ritroveremo al campo per parlare a quattr’occhi della nostra amata Sangio”.