Il vento di libeccio scuote gli alberi sul lungomare e l’odore del salmastro arriva sul prato della vecchia Ardenza, dove il Livorno calcio ha scritto la sua storia. Il primo terreno labronico fu a dire il vero lì vicino, nei pressi della Accademia Navale, e i pini di Villa Chayes raccontano ancora oggi le imprese di Pitto e Magnozzi, giocatori leggendari della prima ora. Fino alla seconda guerra mondiale Livorno mangiava pane e football con la squadra stabilmente nella massima serie fino a sfiorare per due volte il titolo di campione d’Italia. E poi un esercito di calciatori spediti ovunque ad erudire gli altri ragazzi alle tecniche del nuovo sport. San Giovanni e, soprattutto, Montevarchi videro fra le loro fila calcistiche tanti e tanti giocatori labronici. Una tradizione che è proseguita fino agli anni 60-70.
La Sangio fece la sua prima trasferta di campionato in riva al Tirreno il 22 maggio 1938 per affrontare il Livorno II, allora le seconde squadre potevano prendere parte ai tornei di categoria inferiore. Ma anche i Boys amaranto quel lontano giorno di 83 anni fa si rivelarono troppo troppo forti per gli azzurri andati sotto ben otto volte (a due) con i goal inutili di Rossano Boni e Piero Ermini. A difesa della nostra porta il malcapitato Telleschi in una formazione neanche da buttare con il portiere fiorentino e poi Nocchi e Cellai, Ermini il “pulle”, il livornese Passetti e Cafassi detto “serente”. Poi davanti Domeniconi, Fratini Virgilio detto “cinzio”, Bruni detto “mercantino”, Comucci e Piero Donati da Figline.
Contro la prima squadra della città invece sono stati 8 i confronti con un buon bilancio fatto di 3 successi, altrettante sconfitte e 2 partite terminate in parità.
Nei 4 confronti allo stadio oggi dedicato alla memoria del grande capitano dell’Inter Armando Picchi (che mosse i primi passi in amaranto insieme a Piero Bartoli) i nostri azzurri hanno rimediato 2 sconfitte, un pari ed ottenuto un successo. Datato 20 febbraio 1977 in serie C, goal partita di Angelo Calisti, attaccante marchigiano.
Nella città dei 4 mori la Sangio, oltre che con la squadra più tifata, ha giocato nell’immediato secondo dopoguerra anche contro l’ARDENZA il 17 dicembre del 1950 (vittoria per 3-2 con autogoal di Lubrani e doppietta del massese Mario Stagi) e contro la STELLA ROSSA, squadra emanazione del partito comunista italiano. Che si prese il lusso anche di superare per 1-0 la formazione azzurra nella gara disputata il 9 febbraio del 1947.
Per riassumere sono state 7 le partite a Livorno con 2 vittorie, 4 sconfitte e un pari, quello in serie C del campionato 1974-75 coi goal di Vastini e di Martin, un terzino amaranto di scuola torinista.
Si torna invece nella città tirrenica dopo 30 anni tondi tondi e cioè dalla partita giocata al “Picchi” in Eccellenza il 3 novembre 1991 e finita con il successo per 2-1 dei padroni di casa con i goal di Cardinali e Francesconi dopo il pari momentaneo di capitan Fracassa Bargellini, sesto azzurro di ogni tempo con 277 presenze dopo Caleri, Ravenni, Menciassi, Enzo Neri e Palazzini. Ed io
raccontai quella partita in una giornata di pioggia e di vento accompagnato all’Ardenza dal carissimo e indimenticato Carlo Borsi andato via troppo troppo presto. (un abbraccio ovunque tu sia).
La squadra mandata in campo quel giorno da Giampiero Colcelli: Siccardi, Lorenzo Cianchi e Paolo Martelli, Spugnoli, Benedetti ed Agrello, Polverini, Bargellini, Frullini, Ciabini e Pepi con gli ingressi in campo in corso d’opera di Manolo Ermini e Coppi. Ed è anche l’occasione questa per salutare i carissimi Martelli e Frullini che ci hanno lasciati in ancora giovane età.
A Livorno quel giorno arbitrava Rosetti di Torino destinato a grande carriera. 30 anni dopo un calcio profondamente cambiato come tante altre cose della vita. E questo Pro Livorno Sorgenti emanazione ennesima di una città con lo sport nel sangue e che gli azzurri incrociano per la prima volta. Sarà dunque la quarta squadra della città affrontata dagli azzurri, mentre in provincia vanno annoverate le sfide contro Cecina, Rosignano, San Vincenzo, San Carlo Solvay, Venturina, Magona Piombino e Piombino calcio. Ma tornare alla vecchia Ardenza sarà un emozione per tutti e per i tifosi azzurri rinfrancati fallo straordinario successo con l’Arezzo.

Nella foto dalla splendida collezione di Lorenzo Pelagani i distintivi delle tre squadre labroniche affrontate: Livorno, Ardenza (rarità) e Stella Rossa emanazione dell’allora partito comunista italiano.