Alla fine, per fortuna, anche il meteo ha fatto la sua parte considerato che solo a metà pomeriggio di ieri le previsioni non facevano sperare in niente di buono. La passione, l’affetto verso i colori cittadini hanno poi fatto il resto nella manifestazione dei tifosi andata in scena ieri sera in centro storico e nella quale si è ribadita la grande voglia di girare pagina, sostenere la causa a prescindere dal drammatico risultato sportivo cui siamo andati incontro. Un corteo civilissimo fatto di cori, sciarpe e bandiere senza una minima offesa e nessun riferimento specifico all’attuale dirigenza che si è concluso in Piazza Cavour dove hanno parlato due dei maggiori responsabili della Gradinata Marco Sestini assieme all’intervento del collega Leonardo De Nicola, che proprio come i referenti del tifo azzurro, ha chiesto principalmente due cose: semplicità e chiarezza sul futuro calcistico della società di Piazza Palermo: “Noi ci saremo sempre – hanno detto gli ultras della Gradinata – e non sarà di certo una retrocessione a scalfire il nostro amore verso la Sangiovannese e i suoi colori. Ma di certo meritiamo di più”. L’orgoglio sangiovannese ha quindi fatto la sua grande parte, adesso non resta altro che attendere novità sul futuro societario che, senza stare a girarci troppo intorno, per il momento non promette niente di buono. L’attuale dirigenza ha fatto un passo indietro, consegnato praticamente in mano la società al sindaco Valentina Vadi che in queste ore ha in agenda alcuni incontri con l’imprenditoria locale per cercare di poter ottenere risposte che potrebbero dare più certezze in vista non soltanto della prossima stagione ma anche di quelle successive. È sempre in piedi anche la trattativa con gli americani che però non convince appieno, già in passato il Marzocco con gestioni esterne ha chiuso o è andato molto vicino a chiudere bottega e il timore che possa accadere di nuovo è davvero alto. Una cosa però è certa: per quanto visto ieri sera c’è tanta voglia di ripartire accantonando quanto prima la retrocessione. Insomma, San Giovanni c’è e ci sarà per sempre indipendentemente dalla categoria di appartenenza.

Per la foto si ringrazia Francesco Spugnoli