Fonte: Simone Ferro (La Nazione)
Nuovi aggiornamenti sulla questione che lega a doppio filo i destini intrecciati di GhiviBorgo e Viareggio, con le zebre che sono determinate ad andare fino in fondo per prendersi la Serie D dei lucchesi. La trattativa è in atto da giorni, non è saltata (per ora) e va avanti… anche se è molto complessa, trattandosi di un’operazione delicata da più punti di vista. Intanto è bene ribadire come tecnicamente non si possa parlare di “compra-vendita del titolo sportivo” poiché le Noif (Norme organizzative interne federali) stabiliscono che esso non può essere oggetto di valutazione economica o di cessione. Per cui l’operazione sarebbe o una “fusione” (il Viareggio incorpora il GhiviBorgo, prendendo poi il titolo più alto) o una “scissione” (il GhiviBorgo cede la sua azienda sportiva al Viareggio e termina la propria attività, rimanendo in vita solo a livello civile e non più sportivo). Non ci sarebbe quindi da fare alcun cambio di nome e di sede.
Sui costi dell’operazione c’è ancora un po’ di distanza ma attorno ad una cifra tra i 320 ed i 380 mila euro si potrebbe chiudere (350-360?). L’altro tema è quello della tempistica. Inizialmente la cosa sembrava dovesse risolversi nei giorni scorsi ma si potrebbe andare a questa settimana. Comunque non c’è, al momento, una “dead-line” indicata: teoricamente il termine ultimo è il 15 luglio, per le fusioni, ma la cosa chiaramente se fatta andrà sistemata ben prima… visto tutto il discorso organizzativo che poi ne conseguirebbe. Tutta la Toscana calcistica (e non solo) ha le orecchie sulla vicenda, che potrebbe avere molteplici riflessi a pioggia dalla Serie D in giù.
Nella foto lo stadio “Dei Pini” di Viareggio dopo la grande ristrutturazione messa in atto dall’amministrazione comunale