Potremmo noi congedare il tutto con una battuta: a ..nulla ! Salvo scoprire un decimo di secondo più tardi che non siamo andati poi così distanti dalla verità. Nessuno e né tantomeno chi scrive sta qui a disprezzare per interesse o solo perché li giocano i rivali (meritatamente), basta rileggere il nostro pensiero 12 mesi fa alla vigilia della gara di Imola. Ed allora ? C’è quasi un accanimento terapeutico per tenere in vita ampie porzioni di questo calcio ed una serie C che oramai anche il gatto ha capito come faccia acqua da ogni parte. Eppure si continuano a dispensare sogni per le persone più credulone (poche) e a fare rimanere in vita un carrozzone che, così strutturato, continua a regalare pagine di pura vergogna. Gironi dimezzati, esclusioni, penalizzazioni a raffica da anni non sono bastati a spostare la cosa di un centimetro né a fare abbassare la testa dalla vergogna. La Serie C di oggi è un bacino di voti federali dove le buone intenzioni di riforma muoiono all’alba: la sensazione è che anche per il prossimo anno più che ridurre il numero delle squadre partecipanti si riformi il gran carrozzone al completo, sempre ammesso e non concesso che si trovino ancora delle società disposte a calarsi in maniera masochistica in un professionismo illusorio e debitorio.,Pensate davvero che per accedere alla categoria superiore servono vincere i play off oppure dimostrare volontà e portafoglio per salire ? Molte squadre giocheranno gli spareggi sapendo che, come vada vada, non potranno permettersi il lusso di passare di categoria per mille e mille problemi. Quest’anno poi i posti vacanti saranno appannaggio penso di tutte quelle squadre e società di blasone bocciate dal campionato regolare.

Ed allora a cosa servono i play off ? A nulla con la discriminante aggiuntiva di strozzare in gola l’esultanza del tifoso oramai proiettato sempre di più verso un calcio svincolato dai meriti e dai risultati in campo. Senza salire poi in alto e parlare della pazzesca idea di giocare una Champion con le solite note eliminando meritocrazia e rendendo avvilenti i tornei nazionali. Resterebbe da dire una cosa, quella che ogni tifoso di buon senso dovrebbe esercitare, ovvero la rinuncia ad essere complice di un sistema. Ma forse non andrà proprio così perché l’ importante è navigare, meglio se a vista e senza futuro.