A cura di LAPO VERNIANI
Questa nuova rubrica ci accompagnerà, attraverso semplici interviste, alla scoperta di tutti quei personaggi sangiovannesi e non che nei modi più particolari, nel bene e nel male sono rimasti legati alla storia del Marzocco. Cominciamo oggi da Don Simone Imperiosi, grande tifoso azzurro ma soprattutto, oggi, parroco della parrocchia di San Pio X e assistente scout.
Cosa ha significato per te seguire la Sangio?
“Seguire la Sangio è stato prima di tutto una grande passione. Già da bambino aspettavo la domenica pomeriggio per andare a vedere la partita prima in tribuna con il mio babbo e poi rigorosamente in gradinata per oltre dieci anni. E’ sempre stato per me un divertimento sano ed appassionato, caratterizzato dalla voglia di stare con gli amici e perciò senza aver mai sentito il bisogno di esagerare nel modo di tifare la propria squadra”.
Ricordi azzurri: tre episodi per te memorabili.
“Diciamo innanzitutto che gli episodi indimenticabili possono essere collegati o a partite particolari o ad eventi della tifoseria. A questo proposito mi viene in mente la triste fine dello striscione del nostro Gruppo (Gruppo scosso) che al termine di un Cortona-Sangiovannese sotto il diluvio fu utilizzato per “spantanare” la macchina che era disgraziatamente parcheggiata nel fango!
Altro grande episodio fu la vittoria interna in notturna contro il Mantova (1-0) dopo quella bellissima coreografia che davanti alle telecamere Rai consacrò San Giovanni e la Sangio a livelli per ora irraggiungibili.
Un episodio leggermente diverso è stato il matrimonio di Alessio Stamilla e di Elisa che ho avuto il piacere di accompagnare all’altare. Alla celebrazione era presente tutta la squadra ma anche Arduino Casprini e mi ricordo che anche alla festa davanti a tutti a fare confusione c’era Ciccio Baiano. Matrimonio che tra l’altro giunse al termine della stagione che ci vide vincenti nel derby a casa dei “cugini” per 2-1 proprio con doppietta di Alessio”.
Che valori ti ha lasciato seguire lo sport?
“Tra i valori più importanti per me che in passato sono stato per anni anche arbitro di Pallacanestro, sono l’ onestà e l’obiettività non tentare cioè di aver ragione quando siamo nel torto. Il rispetto degli altri sia come tifosi che come squadra perché lo “scontro” si fermi nell’ arco della partita ma dopo tutti amici come e più di prima. Importante anche il valore dell’ amicizia perché ti leghi a persone con le quali condividi una tua passione. Per seguirla sei disposto a fare qualche piccolo e piacevole sacrificio, seguendo si cosa ti dice il cuore, rimanendo però sempre con la testa ben salda sulle spalle”.
Fare sport oggi: Pro e Contro
“Il pro più importante è senza dubbio la possibilità di vivere la propria passione con dedizione e tanta voglia di divertirsi. Lo sport deve essere un divertimento solo ed esclusivamente per coloro che lo praticano e non per chi ci gravita attorno. Tra i contro trovo il comportamento di genitori ed allenatori che pensano di poter creare miti e fenomeni in ragazzi che in realtà non lo sono. Bisogna sempre ricordare che lo sport bisogna farlo volentieri infatti quando diventa un obbligo ed un affanno è meglio lasciar perdere”.
Attualmente sei “il parroco dello stadio” te lo saresti mai aspettato?
“No, non me lo sarei mai aspettato che diventassi parroco della parrocchia che al suo interno ha il Virgilio Fedini. Questo per me è un onore ed una grande gioia voglio poi vorrei dire al presidente ed ai dirigenti che sono sempre a disposizione perché se hanno bisogno della spinta dall’alto ce l’ hanno perché senza dubbio possiamo dire che anche nelle altre sfere si tifa Sangio!!!”