Forzasangio.it ha incontrato Adreano Cerreti, uno degli allenatori del settore giovanile della Sangiovannese

V: “Adreano, raccontaci un po’ il tuo percorso come allenatore”.

A: “Ben volentieri. Il calcio mi ha appassionato da sempre. Ho smesso di giocare in categoria nel 1980. Successivamente ho fatto il corso a Tirrenia, con parecchio impegno e sacrificio, per prendere il tesserino da allenatore. Da lì in poi, calcisticamente parlando, ho girato un po’ tutto il Valdarno. Tra le altre cose, ho vinto il campionato con gli juniores a Castelnuovo. Poi sono stato a Bucine, a Terranuova, e adesso, da tre anni a questa parte, sono a San Giovanni Valdarno. Il primo anno qui mi hanno dato i ragazzini del 2009 che mi hanno dato grandi soddisfazioni. A Empoli siamo arrivati primi del girone, a Siena abbiamo vinto, a Bibbiena idem…per cui siamo stati molto contenti. Quest’anno mi è stato affidato il 2008 che sarà impegnato con il torneo Sei Bravo, insieme ai colleghi Vannelli e Vecchié.”

V: “Come vedi il gruppo di ragazzi?”

A: “Abbiamo già fatto un campionatino per cui abbiamo già avuto modo di testarli. Alcuni sono già, diciamo, pronti mentre altri sono ancora un po’ indietro ed hanno bisogno di lavorare di più e meglio anche perché il nostro obiettivo è quello di vincere il Sei Bravo. Per fare i risultati bisogna essere pronti, motivati e preparati. E poi bisogna essere abituati a seguire le regole e ad essere rispettosi.”

V: “Quanti sono in totale?”

A: “I ragazzi sono una quarantina e sono consapevoli che il lavoro è indispensabile per fare bene. Sono divisi in tre gruppi di allenamento, A, B e C e anche in campionato abbiamo queste tre squadre che danno la possibilità a tutti di giocare, a rotazione. Il Sei Bravo inizia nel prossimo mese di gennaio. L’anno scorso ho seguito il 2007 sempre per questo torneo e siamo arrivati fino a Carrara alle finali, facendo un ottimo risultato.”

V: “Adreano, te di dove sei?”

A: “Sono originario di Ponticino ma abito a Bucine.”

V: “Puoi dire ai nostri lettori per che squadra tieni?”

A: “Certo, tifo Napoli perché è una delle squadre che fa il gioco migliore. E poi sono ammiratore di Sarri, con cui sono stato ad Arezzo insieme. Sarri è uno verace, venuto dal basso, che ha fatto tutta la gavetta ed è arrivato dov’è grazie all’impegno e alla passione, rimanendo però sempre con i piedi per terra. Per questo lo ammiro e lo stimo.”