Viola Vasarri, per Forzasangio.it, ha incontrato Daniele Meucci, responsabile della Scuola Calcio della Sangiovannese e dei Tornei.

V: “Daniele, come inizia la tua esperienza con i giovani calciatori in erba?”

D: “Quest’anno, per me, è il primo anno nella Sangiovannese e ne sono davvero contento. Negli anni passati diciamo che ho militato un po’ in tutte le squadre del Valdarno, da Levane a Laterina, da Bucine a Montevarchi. Quest’anno mi sono ritagliato maggiore tempo libero ed ho deciso di rispondere positivamente alla proposta della Sangiovannese che già da tre anni fa parte della Scuola Calcio Elite. Per fare questo è necessario avere dei requisiti importanti a partire da istruttori qualificati e un progetto ben delineato. A fare da coordinatore per quanto riguarda l’attività motoria dei bambini e ragazzi abbiamo Tommaso Bettoni che ci da’ un apporto fondamentale.

V: “Il lavoro, quindi , inizia fin da subito…”

D: “Certamente. In queste fasi conta molto l’aspetto educativo. Si parte da questa base per sviluppare poi un discorso legato al movimento, all’allenamento e poi si cercano i risultati. Basti pensare che la Sangiovannese Scuola Calcio negli ultimi tre anni è arrivata a disputare le finali del torneo “Sei bravo”. Riassumendo, si parte dall’aspetto ludico  per passare poi a quello tecnico e motorio naturalmente con delle regole da rispettare perché senza un minimo di disciplina non si va da nessuna parte.”

V: “Qual è uno degli aspetti che cerchi di privilegiare?”

D: “Sicuramente la socializzazione. I bambini, fin troppo spesso, giocano da soli. Questo non è una buona cosa. E’ importante che un bambino riesca ad inserirsi in un gruppo, guadagnando, contemporaneamente, una certa dose di autonomia. Per questo è consigliabile che i genitori restino fuori dagli spogliatoi permettendo così una crescita personale del bambino che impara a gestirsi il borsone, gli indumenti da lavare, a legarsi le stringhe delle scarpe….aspetti che parrebbero scontati ma che non lo sono. In una società che vive di corsa, è bene che i ragazzi si prendano i loro tempi per fare le cose ma che le facciano da soli.”

V: “Divertimento e autonomia….mi sembrano due parole chiave per te…”

D: “Sicuramente! In tutto ciò, lo sforzo di noi adulti, allenatori, preparatori tecnici, dirigenti è teso a farli divertire perché se un bambino non si diverte, per noi è un fallimento. Riassumendo….coinvolgimento, motivazione e, soprattutto, divertimento!”.

Foto: Sangiovannese calcio