Un cesto di capelli riccioli e la maglia grigio rossa di lana addosso. Ed un talento ed una forza addosso impressionante fin dai primi vagiti calcistici.
Luca Vialli, morto stamani a soli 58 anni parte da qui, con la squadra della sua città, Cremona. È l’epoca felice sotto il torrazzo del presidente Luzzara e del diesse Favalli con la formazione di casa che raggiunge la massima serie.
Vialli si ritaglia gloria e avvenire: a Genova lo vuole il presidente della Samp Mantovani che ha in animo di costruire uno squadrone. Nasce così la leggenda blucerchiata fino allo storico scudetto del 1991, l’ultimo ad oggi conquistato da una formazione storicamente non di prima fascia. A Marassi i tifosi della “Sud” cantano ed inneggiano ai gemelli del goal Vialli – Mancini, una coppia che si ricompone 25 anni più tardi in nazionale.
Luca passa, anche per ragioni di cassa, alla Juve dove vince scudetti e coppa dei campioni, un fatto assolutamente non abituale da quelle parti.
Poi, lasciato il bianconero, vola a Londra al Chelsea dove dopo aver abbandonato la storica fidanzata Giovanna si fa anche una bella famiglia tutta British.
E, passato il calcio giocato, esperienze come allenatore in Premier, commentatore arguto in TV e l’ultima esperienza con la nazionale vittoriosa all’ europeo di Londra.
È stato un campione in campo e un personaggio gentile ed intelligente fuori dal rettangolo verde, mosso da sincera vivida curiosità per tutto ciò che lo circondava.
Ci lascia troppo troppo presto il nostro Stradivialli” così come lo definì il sommo Gianni Brera anche in ricordo di un altro grande cremonese liutaio di eccezione mondiale. Ciao Luca !