Matteo Scoscini (nella foto by Sangiovannese calcio) oltre ad essere il capitano della nostra Sangio è anche un imprenditore, coi suoi familiari gestisce in Piazza Grande ad Arezzo un bar ed un ristorante e come per tutti sono momenti bui sotto ogni profilo come racconta in esclusiva alla nostra testata: “Subiamo questa triste situazione c’è poco da fare, qualcosa riguardo il cibo da asporto facciamo ma di questo passo se mi va bene farò pari con le spese gestionali. Personalmente il danno è importante, con un tempo del genere avrei lavorato e parecchio ma ora come ora sappiamo bene cosa sono i veri drammi”. C’è anche il calcio nella vita del centrale difensivo aretino ma la testa al momento è indirizzata altrove: “Accendo la TV, vedo quello che sta succedendo sopratutto a Bergamo e personalmente non ce la faccio a pensare troppo al calcio. Non è decisamente il momento ma a quanto pare è una cosa generale perché quando si parla di salute l’unica tua preoccupazione è quella di preservare te stesso e le persone a te vicine da questo drammatico virus. Con questo io ed i miei compagni comunque lavoriamo grazie ad una tabella consegnataci da Gianmaria Bernini, personalmente ho la fortuna di abitare fuori dalle mura del centro storico di Arezzo e rispettando quelle che sono le direttive ministeriali riesco comunque a lavorare nei campi attorno a casa oltre che nel mio pezzo di giardino. Io sono fortunato, altri che magari vivono nei centri storici hanno dei grossi problemi. La cosa prima o poi finirà e per rispetto della società e dei nostri tifosi dobbiamo in un modo o nell’altro farci trovare pronti”. Non la vive bene Scoscini, non vivono bene la situazione nemmeno i compagni: “Cerchiamo di stare più tranquilli possibili ma come ben capirete non è assolutamente facile. Io assieme ai compagni più esperti cerchiamo di fare forza anche ai più giovani, per fortuna sono in pochi coloro che vivono solo con l’entrata del calcio e quindi col lavoro che possiamo fare più o meno se non altro un po’ di tempo lo passiamo e questo ci aiuta. Nella nostra chat di squadra poi scambiamo opinioni, mettiamo notizie ma spesso e volentieri sono campate in aria. E’ un bel caos”. Che anche lo stesso capitano azzurro non ha idea quando e come finirà: “Sicuramente si va per le lunghe per me oltre Maggio ma resterà senz’altro un campionato falsato anche perché al di là delle problematiche fisiche che emergeranno per tutti bisognerà vedere come si potrà reagire di testa ad una situazione simile dopo tutto quello che stiamo vedendo. Ribadisco, parlare di calcio oggi è mancare di rispetto a chi veramente in prima persona sta vivendo questo dramma”.