Partiamo subito da un fatto: se alla fine, come NON ci auguriamo, la Sangio retrocederà la vita andrà avanti con i suoi soliti ritmi, le stesse abitudini e coi problemi reali della quotidianità, alla stessa esatta maniera.
Questo è un aspetto non secondario che dovrebbe fare riflettere tutti coloro che danno al tifo sportivo una valenza “assoluta” tale da determinare uno sfogatoio rabbioso non sempre comprensibile a pieno.
Che non significa affatto quella ‘acriticità‘ sbandierata da alcuni con non so quali argomenti validi.
Ben vengano è il caso di dire le critiche, ultimo residuo baluardo di interesse verso una squadra e le sue vicende. Tuttavia oggi c’è un fenomeno oramai diffuso e predominante, a volte censurabile ma totalmente legittimo ed è quello di come le stesse critiche (a volte diciamolo .. al limite della buona normale educazione) siano totale appannaggio dei “social”, che hanno sostituito i bar cittadini, le televisioni locali e persino, numeri alla mano, le presenze allo stadio. (non vedo ma commento). Nel mare nostrum di facce, faccine, smorfie talvolta la reale obiettività di giudizio viene meno perché si mischiano in ugual misura o vecchie ruggini o affettuose e interessate amicizie. Neanche i dirigenti stessi ne risultato totalmente estranei, visti i numerosi “like” ed in qualche caso persino i commenti che rilasciano. C’è insomma spazio per tutto e per tutti senza preclusioni, a rischio di sovvertire totalmente ciò che si è dichiarato “live” due minuti prima oppure inventarsene delle nuove. Siccome indietro non si torna e l’effetto social ha la sua importanza a dispetto di cosa affermano i protagonisti di turno, io avrei un consiglio molto modesto: quello di incominciare a prendere ed a prendersi tutti un po’ meno sul serio, accettare i giudizi e riconoscere gli errori. Senza eccessiva permalosità e tenendo di vista come il dirigente debba farlo sempre nel bene e nel male e il giornalista e chi scrive siano pronti a sottoporsi al giudizio di chi legge e commenta. Sarebbe questa già una buona base di partenza.