Cristiano Caleri è da sempre un positivo. Ci parli, l’ascolti e concludi la conversazione col sorriso perchè non puoi fare diversamente. E’ ad oggi il giocatore con più presenze in assoluto con la nostra maglia, ha costruito assieme ai compagni dell’epoca gli anni più importanti della storia azzurra e ora – seppur nel settore giovanile – ci è ritornato in punta di piedi e dopo un lungo corteggiamento attuato nei suoi confronti da parte di Omar Targi e Gabriele Bidini. Non senza ricordare che per lui l’azzurro non è poi un colore come tutti gli altri: ” L’ho semplicemente nel cuore – afferma il buon Cristiano – e devo dire che non appena sono stato ricercato da Bidini e Targi mi ha fatto davvero molto piacere. Dovete sapere che adesso lavoro a tempo pieno ( nel campo assicurativo n.d.r.) e non ho chissà quanto tempo da poter dedicare al tutto. Loro però da persone molto corrette nei miei confronti mi hanno dato un mese di tempo per decidere, mettendo sopratutto davanti il fatto che potevo occuparmi della cosa senza impegni fissi ma quando il lavoro me lo poteva permettere. Per me ciò è stato fondamentale e allora ho optato per il “si” anche per le ragioni che ho sopra spiegato. Non nascondo poi che quando ho visto persone che rispetto e sono rispettate come Omar Targi, Gabriele Bidini che ho conosciuto di recente e poi Mauro Manetti sono stato ancora più convinto della mia scelta“. Aveva cominciato ad allenare, poi la voglia di costruirsi un futuro lontano dal pallone che oggi non garantisce più quelle risorse di una volta: ” Avevo cominciato ad allenare poi uno deve guardarsi attorno, ragionare e decidere una volta per tutte che vuol fare nella vita. I soldi nel calcio non ci sono più, non nascondo che avevo avuto quest’anno come non mai qualche richiesta di collaborazione con società di Eccellenza ma ti occupano troppo tempo e non ti permettono di avere uno stipendio per vivere in maniera normale. Ho da due anni un lavoro che mi gratifica, vedo che tutti mi vogliono bene e voglio senz’altro crescere professionalmente col passare del tempo. Non ripudierò mai il calcio ci mancherebbe ma arrivati ad un certo punto uno deve fare una scelta e almeno per il momento sono molto felice così”. Non è poi tanto che manca dai campi di calcio. E’ stata infatti una delle colonne portanti del “Benzina 78“, squadra amatoriale nata per ricordare lo sfortunato Marco Sestini: ” 10 anni fa mi fu chiesta una cosa non appena Marco se ne andò: che quando avrei smesso di giocare mi sarei dovuto unire a loro per condividere l’esperienza col Benzina. Presenziavo ad un solo allenamento alla settimana, se proprio le circostanze lo richiedevano anche a due ma proprio per farvi capire che quando prendo un impegno lo porto a termine con tanto entusiasmo, sopratutto poi nel caso specifico per ricordare un amico. E così farò anche per la Sangiovannese; magari non avrò tempo da buttare ma l’impegno da parte mia sarà massimo”.