Ciò che sta facendo la nostra Sangio è sotto gli occhi di ognuno: un girone di ritorno da primato, punti in classifica ed un esibita qualità nel gioco.

Tutto questo rende perfettamente antitetica la stagione in corso: pessima in partenza ed esaltante più tardi, un gioco degli “antonimi” che poi ben si riflette anche nei grandi mutamenti avvenuti in corso d’opera .

Il corso favorevole delle cose dà proprio in questi giorni la stura ad una serie di domande retoriche, ma che non possono trovare alcun riscontro. E cioè, chi criticava la società prima ha diritto oggi ad esultare ? Oppure: dove saremmo con questa squadra e questo allenatore fin dall’avvio del campionato ?

Nel primo caso la risposta è certamente sì che possono esultare ! Perché se è vero come i dirigenti siano passati in due mesi da una banda di incompetenti a sopraffini intenditori di calcio, tutto questo fa da sempre parte del gioco (e aggiungo per fortuna) laddove alberga passione ed interesse vero. Non scordo mai che un navigato dirigente come Adriano Galliani amasse ripetere: “Quando vinco sono un bravo ragazzo, quando perdo sono una testa di c….”.

Non vale neanche la sottolineatura relativa a dove potrei essere perché se è vero che la truppa del moschettiere Atos sta facendo cose egregie anche per i meriti dello stesso allenatore, non possiamo trascurare come la stessa squadra abbia addosso un adrenalina pazzesca che è in parte figlia della situazione pregressa e drammatica, sportivamente parlando.

Ed insomma il momento, il contesto, le motivazioni, recitano un ruolo spesso fondamentale e nel bene e nel male. E se questo tecnico e i giocatori attuali si stanno rivelando molto bravi, non necessariamente erano dei bidoni coloro che li hanno preceduti come insegna la storia stessa.

Morale della favola: ci vorrebbe più equilibrio in generale ? Ma anche no, perché passione e tifo sono in antitesi con l’equilibrio stesso quell’equilibrio che deve esistere laddove si prendono le decisioni ma che non si può chiedere ai tifosi stessi. La Sangiovannese ha bravi dirigenti che devono continuare a fare bene ma ha anche e soprattutto bravi sostenitori.

Da qualsiasi parte funziona a questo modo, ogni altra interpretazione appare decisamente fuori luogo. Chi vuol essere lieto…. sia !