Non c’è che dire, è stato un inizio di 2022 davvero inaspettato per Brando Moruzzi e la sua famiglia. E loro, che fanno del divertimento la principale attività professionale in giro per l’Italia, si sono ritrovati in un sol colpo, senza dubbio, sulle montagne russe passando dall’avere un figlio in Serie D a firmare per una delle società più titolate in Italia e in Europa. Fino a giugno resterà in azzurro, dal primo luglio sarà a tutti gli effetti un giocatore della Juventus e tanta è l’emozione non solo del classe 2004 ma anche dei suoi cari tra tutti il padre Davide: “ È una cosa che non capita certo tutti i giorni – afferma in esclusiva alla nostra testata – stiamo vivendo un momento molto felice soprattutto per Brando che avrà davanti a sé un’opportunità davvero incredibile. Ha avuto nel suo recente passato anche altre esperienze in settori giovanili importanti della Toscana come Empoli, Fiorentina e Siena poi, grazie all’amicizia con Alessio Bandinelli, è stato portato a San Giovanni e questa indubbiamente è risultata essere la scelta più fortunata che poteva e potevamo fare”. Un percorso di nemmeno due anni che l’ha portato a raggiungere un risultato davvero importante: “Veniva da alcune esperienze non del tutto positive, la scelta di andare a San Giovanni è stata dettata con l’intenzione di trovare più spazio e divertirsi perché a 15 anni è anche giusto che ci si debba divertire. Ha avuto l’opportunità di allenarsi nel giro di due anni con la prima squadra e, settimana dopo settimana, si è ritagliato questo spazio e di ciò dobbiamo essere grati alla Sangiovannese, ai suoi dirigenti che hanno sempre creduto in lui e soprattutto a mister Iacobelli che ha avuto la pazzia di gettarlo nella mischia senza alcuna conoscenza della categoria. Era la prima volta che si cimentava in un torneo così importante, nonostante qualche partita così così il mister ha comunque avuto la costanza di dargli fiducia e le sue prestazioni sono cresciute notevolmente. Se non ci fosse stata la società azzurra e il mister probabilmente non saremmo qui a raccontare quanto di bello ci è accaduto nelle ultime ore”. Tante le squadre che lo hanno cercato, dalla Serie A alla Serie C. E proprio Davide Moruzzi ci racconta un aneddoto che impreziosisce ancor più questo affare: “In tanti avevano richiesto informazioni vedi Verona, Sassuolo, Napoli, Atalanta, la stessa Fiorentina, in Serie C si erano fatte vive Pro Vercelli e e Bari e anche l’Arezzo ci aveva messo gli occhi. Quest’ultime opportunità, senza mancare di rispetto a nessuno, non le abbiamo prese in considerazione poi è arrivata la Juventus che lo seguiva da un paio di mesi e lo voleva fin da subito senza aspettare giugno. Non vi nascondo che era priorità da parte di mio figlio concludere la stagione in azzurro, anche e soltanto per una forma di rispetto verso una piazza che gli ha permesso di fare questo salto. La trattativa non è stata facile, siamo rimasti fermi sulle nostre posizioni e alla fine la Juventus ha accettato di prenderlo da luglio. Non avesse ceduto alle nostre richieste probabilmente non se ne sarebbe fatto di nulla, il rispetto arriva prima di tutto e noi alla Sangiovannese glielo dobbiamo senza ombra di dubbio”. L’obiettivo di centrare la salvezza con la Sangio e poi da luglio si aprirà un nuovo fortunato capitolo. Un anno che sarà per il classe 2004 fin troppo importante, dovrà infatti sostenere anche l’esame di maturità: “L’anno prossimo dovrà sostenere l’esame di maturità e tra le varie proposte che ci sono arrivate, quella della Juventus è risultata la più comoda sotto ogni punto di vista perché andrà a vivere direttamente al centro sportivo e nello stesso è presente una scuola dove, senza alcun trasferimento, potrà studiare e allenarsi con la squadra. Sarà inizialmente aggregato alla primavera, dopo passerà all’Under 23. Siamo contenti soprattutto per questa ragione, non sarà facile staccarsi da lui ma anche lo sappiamo in un ambiente sano e controllato sotto ogni punto di vista. Pur essendo formato fisicamente deve ancora crescere tanto sotto il profilo umano, sono convinto che questa esperienza gli servirà oltre che professionalmente anche personalmente. Di una cosa siamo però certi: è un’opportunità che nessuno di noi credeva di poter avere”.