Per Amedeo Marghi (nella foto by Sangiovannese calcio) è un anno importante dopo i due alle spalle che preferisce mettere nel dimenticatoio. E i perchè sono presto spiegati dal classe 97: “Ho passato gli ultimi due anni in maniera negativa, ho avuto gli infortuni più brutti che un calciatore possa avere come il legamento crociato al ginocchio sinistro a Gubbio in Lega Pro e la frattura del perone alla Pianese lo scorso anno quando giocammo a Rimini. Ciò mi ha tarpato le ali nel momento migliore della mia carriera, ora son venuto qua per fare bene e ripagare la società della fiducia che mi ha concesso”.

Ti abbiamo già visto in campo senza problemi a segno che il recupero è andato fortunatamente bene….

” Oggi sto bene, non lo dico ad alta voce per scaramanzia ma fisicamente ho recuperato appieno. Sono stati due infortuni gravi ma che mi hanno rafforzato caratterialmente, anche di testa vedo che allenamento dopo allenamento sono sempre più sicuro anche nei contrasti per cui al momento sono contento. E’ stato un percorso molto lungo, già alla fine dello scorso campionato ero tornato in pianta stabile a disposizione del mister ma la lunga riabilitazione ed il fatto inizialmente che non correvo più bene mi ha dato tanti pensieri”. 

Episodi sfortunati a parte vogliamo riepilogare le tappe della tua carriera che hanno preceduto l’arrivo a San Giovanni ? 

” Ho giocato dai 5 fino ai 14 anni con la Sestese, dopo sono stato ceduto al Genoa per fare Giovanissimi, Allievi e Primavera ed andare successivamente in Serie D a Siracusa dove con Sottil vincemmo la Serie D. L’anno successivo sono stato a Gubbio, subito in preparazione mi sono fatto il crociato per cui ho avuto poco spazio anche quando sono tornato a disposizione. Nel campionato passato sono stato alla Pianese, a Rimini nel Gennaio scorso con un contrasto ho avuto la frattura del perone e pur essendo rientrato alla fine lo spazio non è stato tantissimo”. 

San Giovanni può quindi rappresentare per te il nuovo trampolino di lancio ?

“Lo spero tantissimo anche perchè la chiamata l’ho presa al volo. Conoscevo la piazza, il calore dei tifosi che nel suo piccolo non ha niente da invidiare a città che ben conosco tipo Siracusa e poi Del Grosso assieme all’altro direttore Caleri hanno fatto il resto. Contentissimo della scelta, ora poi che il ritiro è agli sgoccioli posso senz’altro dire avendo conosciuto i miei compagni ci sono tutti i mezzi per divertirci. Dal mio punto di vista non manca niente”.

Per concludere, negli almanacchi sei visto come terzino destro mentre la società ti ha preso per fare il centrale: come la mettiamo ? 

“Ho giocato sia terzino destro che centrale e pur trovandomi meglio in quest’ultima posizione posso tranquillamente adattarmi anche sulla fascia se il mister lo riterrà necessario. Meglio difesa a 3 o a 4? Fa lo stesso, anche qui ho cambiato più volte modulo ed è per me indifferente. L’importante è giocare e darò il 100% di me stesso, mai come quest’anno ho una grande opportunità davanti a me”.