Se è vero che non si può parlare 24 ore su 24 di quello che sta succedendo (ma poi è inevitabile visto il prezzo che si paga ogni giorno in un clima di paura e dolore) non si può neanche stare qui a menare il torrone creando illusioni a ogni pie sospinto. La gravità del momento impone decisioni drastiche ed inderogabili e se parlare di sport come ritorno alla normalità può dare speranze non possiamo tuttavia continuare a nascondersi. Un arrivederci al prossimo anno è l’unica cosa saggia e salutare (e parlare di salute oggi non suoni blasfemo) che potrebbe sgravare le società da salassi economici e programmare con calma la stagione 2020-2021 che si spera sia quella del ritorno alla normalità in tutti i settori.
Ed allora congelamento delle classifiche secondo una norma di buon senso applicata in casi emergenziali. Nel dettaglio blocco di tutte le retrocessioni dalla Serie A alla seconda categoria dilettanti e promozioni riservate a chi al momento dello stop forzato occupasse il primo e, nel caso previsto, il secondo posto utile per il salto di categoria. Lo scudetto non dovrebbe essere assegnato come del resto già accaduto in due casi precedenti: nel 1927 per lo scandalo Allemandi con il terzino in forza alla Juve accusato di corruzione nel derby a favore dei futuri campioni d’Italia del Torino. Una volta appurata la vicenda pur con molti lati oscuri, il massimo dirigente federale Leandro Arpinati per non essere accusato di favoritismi verso il Bologna, la squadra della propria città, decise di non assegnare il titolo.
Cosa analoga per la Juve del 2006 dopo le vicende di calciopoli e quindi saremmo in presenza di un fatto non inedito.
Tornando all’attuale torneo questo comporterebbe il blocco delle retrocessioni. Dalla serie B salirebbero le prime due attuali senza la terza che sarebbe uscita dai play off e anche qui niente retrocessioni per una serie A il prossimo anno a 22 squadre. Dalla serie C promosse le prime di ogni girone nella fattispecie Monza, Vicenza e Reggina ed ovviamente nessuna squadra retrocessa. Discorso analogo nei gironi della Serie D dove risulterebbero ammesse alla categoria superiore le prime attuali (nel nostro girone il Grosseto) e, naturalmente, blocco delle retrocessioni (al limite anche la riproposizione degli stessi raggruppamenti) e dai tornei a carattere regionale analogo sistema.
Ovvio che tutto questo meccanismo “dovuto” porterà a tornei il prossimo anno con maggior numero di squadre, il girone della Sangio potrebbe passare a 19 e a 20 squadre a seconda degli arrivi dall’Eccellenza ma in certi casi persino a 21. Si potrebbe certamente ovviare programmando un numero maggiore di retrocessioni.
Questo l’unico sistema che ritengo fra virgolette “democratico” e rispettoso per tutti sotto il profilo del risultato sportivo.
Il resto sono chiacchiere e sogni difficilmente percorribili. Tenete duro cari amici !