Foto: ASD Sangiovannese 1927

Come sempre, ogni anno, andiamo ad analizzare i vari organici presenti nel raggruppamento di nostra competenza. Gli abbiamo suddivisi per obiettivi, da squadre che partono per provare a vincere il torneo ad altre che, dal canto proprio, sperano di potersi salvare prima possibile.

CHI PARTE PER VINCERE 

Citare l’Arezzo è quasi superfluo, la sontuosa campagna acquisti operata dalla dirigenza amaranto fa dell’organico di Paolo Indiani il parco atleti più completo e maggiormente indiziato per la vittoria finale, senza contare la spinta della piazza. Proprio lo stesso mister assieme al d.g. Giovannini rappresentano, poi, un’indiscussa sicurezza per la categoria. Il Livorno ha ancora un organico incompleto ma Toccafondi non si farà sicuramente trovare impreparato nei prossimi giorni. In queste piazze, in certe categorie, arrivare secondi rappresenta un fallimento e l’ex patron del Prato lo sa benissimo. il FollonicaGavorrano, come da tradizione ormai da qualche anno a questa parte, ha costruito una squadra molto importante. C’è stata, semmai, una discreta rivoluzione rispetto all’anno scorso e questa potrebbe rappresentare un’arma a doppio taglio.

CHI PARTE PER FARE BENE 

Il Poggibonsi ha mantenuto l’ossatura principale dello scorso anno, a tutti gli effetti resta una delle squadre più forti di tutto il raggruppamento. Riusciranno, però, Riccobono e compagni a ripetere lo scorso torneo? Accanto ai leoni della Valdelsa mettiamo il Tau Altopascio, che a dispetto del ruolo di matricola ha compiuto una campagna acquisti molto importante con l’arrivo anche di ex professionisti vedi la nostra vecchia conoscenza Cesaretti o il noto bomber Brega, il Grosseto che ha perso Cretella – annunciato in un primo momento ma ora andato dal Livorno – ma con l’arrivo di qualche elemento di categoria ha indubbiamente alzato il proprio tasso di qualità, La Pianese che in Serie D non pensa nemmeno minimamente a recitare un ruolo secondario basti vedere chi ha portato sull’Amiata patron Sani, il Città di Castello di patron Mancini cui però deve ancora regalare a mister Alessandria qualche pezzo importante e, infine, non certo perché meno importanti, citiamo le laziali Flaminia dell’ex Federico Nofri e l’Ostiamare con quest’ultimi che, a detta del proprio presidente, vogliono arrivare in alto. La conferma dell’ex reatino Tirelli sommata ad altri arrivi di primo piano per la categoria come il centrocampista ex Samb Gelonese e gli attaccanti Caio de Cenco, tanta Serie C per lui, Monni, Roberti e Milani confermano, senza dubbio, come questa società non metta tra gli obiettivi principali la permanenza in categoria.

LE ALTRE

Rispetto alle formazioni sopra citate le varie Ghiviborgo, Mobilieri Ponsacco, Seravezza, TerranuovaTraiana, Orvietana, Trestina e Montespaccato non partono necessariamente con mire di vertice ma, tra queste, ci sono compagini tipo il Seravezza, che vanta uno degli attaccanti più forti della categoria come Lorenzo Benedetti, o il Trestina che, alla fine della fiera, ogni stagione, riesce comunque a ottenere salvezze senza grossi affanni. Quest’ultima, però, ha perso gente del calibro del portiere Mazzoni, del difensore Fumanti, del centrocampista Gori oltre a Khribech ed Essoussi. I sostituti saranno all’altezza della situazione? Non da tralasciare il fatto che sia Seravezza che Ghiviborgo tornano in questo raggruppamento dopo tre anni nei quali hanno giocato in quello tosco-emiliano romagnolo. Non è la stessa cosa e qualcuno nel recente passato ci ha rimesso la pelle, la Pro Livorno Sorgenti è l’esempio più lampante. Occhio, poi, all’Orvietana; ha stravinto il torneo di Eccellenza umbra, qualche elemento non è stato confermato ma, in compenso, sono arrivati giocatori interessanti, tra giovani e meno giovani, tra tutti la “vecchia” volpe d’attacco Tomassini, reduce dalla vittoria di campionato col Rimini. Ha fatto fuori nei primi due turni di Coppa Italia le maremmane Grosseto e FollonicaGavorrano, quest’ultimi addirittura detentori del trofeo. L’entusiasmo, spesso, può fare la differenza. No, non ci siamo certo dimenticati della nostra cara Sangiovannese. Non avremo un organico così numeroso come l’Arezzo ma l’11 tipo può regalarci buone soddisfazioni. Se la dea bendata ci assiste con gli infortuni potremmo, per davvero, condurre un campionato come società e tifosi auspicano.