Foto: Ottica Merli

Tra i tanti ex da parte biancorossa che ci saranno domenica, Simone Calori è quello che con l’azzurro ha raccolto oltre che numerose presenze, ben 132, anche innumerevoli soddisfazioni. Con la nostra maglia è cresciuto da giocatore, si è formato come allenatore e oggi sulla panchina del TerranuovaTraiana sta cercando di raggiungere un obiettivo, come quello della salvezza, difficile da centrare ma non certo impossibile. Domenica proprio al “Matteini” c’è la partita con la “sua” Sangio, l’emozione sarà enorme come confida in esclusiva alla nostra testata: “Non nascondo che quando è uscito il calendario sono andato a vedere subito quando giocavamo con la Sangio, è stata una settimana molto particolare perché sapete tutti quanto bene possa volere a questa maglia. Purtroppo non siamo messi molto bene, la classifica duole e dobbiamo con ogni forza possibile cercare di poter dare una svolta. So perfettamente che a San Giovanni il derby è tutta un’altra cosa, rispetto però alle partite che abbiamo giocato con Arezzo o Livorno qui a Terranova si sta vivendo un’attenzione particolare perché non era mai capitato in campionato di potersi trovare. Non soltanto io la vivo in un certo modo“. Otto campionati complessivamente giocati con la nostra maglia, decisamente gli anni più belli della sua buona carriera da calciatore: “Alla Sangiovannese devo tanto, ho cominciato a giocare in categorie importanti nei primi anni 2000 con questa maglia e sempre con l’azzurro ho concluso la carriera. Non solo ho avuto anche l’onore di intraprendere il percorso da allenatore che, aldilà di come si è concluso, mi ha comunque è formato e fatto capire tante cose”. Purtroppo la prima esperienza in panchina non è finita nel migliore dei modi, l’esonero all’indomani della gara persa ad Agliana lo ha comunque fatto crescere professionalmente e un piccolo rammarico ce l’ha guardandosi alle spalle: “Ho avuto questa grande opportunità dopo quella travagliata annata nel 2019. Non è andata come tutti purtroppo volevamo, se ho qualche rammarico? Magari non aver forzato la dirigenza a prendermi almeno un paio di giocatori a dicembre e quindi, sbagliando, sono andato avanti con quello che la società mi aveva messo in mano sperando di riuscire a centrare l’obiettivo che ci eravamo prefissati. così purtroppo non è andata, a me è dispiaciuto tanto così come credo alla dirigenza e ai tifosi ma nel mondo del calcio queste cose possono capitare“. Da due anni allena il TerranuovaTraiana, la soddisfazione di approdare al primo colpo in Serie D sommate alle innumerevoli difficoltà che sta riscontrando dall’inizio della stagione: “Sapevamo che per noi sarebbe stata una stagione all’insegna della sofferenza, purtroppo però abbiamo avuto diverse situazioni a noi avverse tipo gli infortuni che ci hanno privato di giocatori importanti. Nella rosa di 24 giocatori che ho a disposizione, ben 22 sono scesi in campo dal fischio d’inizio e 14 di questi al debutto ufficiale in Serie D. Stiamo pagando la scarsa esperienza in categoria, troppi infortuni e qualche scelta di mercato non del tutto azzeccata. Ora si riaprirà la sessione invernale, abbiamo già in mente di poter fare qualche operazione senza stravolgere naturalmente l’organico oltre che il bilancio societario. Le proveremo di tutte, insomma, per restare in categoria. Avrei grande piacere per questa squadra, in particolar modo la dirigenza che sta credendo in me nonostante qualche risultato non certo positivo”.