Foto: Sangiovannese 1927
Alla fine si ritorna sempre volentieri dove si è stati bene. L’esempio di Alessio Bandinelli è quantomai calzante, da noi ha vissuto due anni molto importanti sotto il profilo professionale, dal 2020 al 2022, contribuendo alla crescita del settore giovanile, facendo guadagnare bei soldi alla società con l’operazione Brando Moruzzi preso a costo zero e poi venduto alla Juventus oltre a tanti, altri, piccoli fattori che hanno spinto i dirigenti della Marzocco Sangiovannese a ingaggiarlo dopo circa un anno di esperienza nel San Donato Tavarnelle. Ed è già al lavoro, con grande entusiasmo come tiene a precisare in questa intervista esclusiva che ha rilasciato al nostro portale: “Il richiamo della Sangio è stato forte non c’è dubbio, dopo l’esperienza di San Donato avevo voglia di vivere un’esperienza che potesse darmi stimoli a non finire e non appena mi si è prospettata l’opportunità di ritornare a San Giovanni l’ho colta al volo. Qui c’è tutto per lavorare bene, dall’organizzazione alla strutture San Giovanni rappresenta pur sempre una delle realtà più importanti anche al di fuori del comprensorio aretino e sarà anche un caso, non appena si è saputo del mio ritorno il telefono a cominciato ha squillare con tante persone che si sono proposte per venire a giocare in azzurro”. Ma qual è, principalmente, l’obiettivo che gli è stato chiesto dalla dirigenza ? Ecco la sua risposta: “Di lavorare in chiave futura come già accaduto in passato per far arrivare più ragazzi possibili in prima squadra. Per fare questo ci vogliono una serie di persone che lavorino settimanalmente vedendo i ragazzi non solo qui in zona ma in tutta la realtà fiorentina, personalmente con me arriverà un collaboratore che ha svolto questo compito in società professionistiche e cercherò di implementare più possibile questo aspetto dello scouting perché solo così, con i propri occhi, si può arrivare a prendere buoni profili. La parola chiave, comunque, sarà “sangiovannesità”, sentire prima la maglia che si indossa e poi l’eventuale progetto che si può proporre. Vi faccio un esempio: l’altro giorno ho fatto un colloquio con un giovanissimo che, non appena visto il Fedini, è andato sul campo a farsi un selfie giusto a testimoniare la voglia che ha nel giocare con la Sangio nonostante i sacrifici che farà giornalmente per venire da Firenze. E noi cerchiamo profili del genere, partiamo da una buona base con alcuni mister che hanno già dimostrato di saperci fare come più giovani”.