Agostino Iacobelli, avvicinato in esclusiva dalla nostra testata nelle scorse ore, non è di certo la persona più felice al mondo dopo l’interruzione del suo rapporto professionale con la Sangiovannese ma, gentilmente, tiene a salutare tutti coloro che lo hanno sostenuto in questi tre anni complessivi di permanenza sulla nostra panchina. È rammaricato, non potrebbe essere altrimenti: “Sono dispiaciuto, è normale, perché pensavo che assieme alla squadra sarei riuscito nell’intento di salvare la categoria. Il calcio è però fatto così, noi allenatori siamo sempre sulla graticola quando non arrivano i risultati e purtroppo ho dovuto chiudere anzitempo la mia avventura con la Sangiovannese nonostante fossimo in una posizione di classifica ancora non del tutto deficitaria. Il calcio è anche questo, ne prendo atto e vado avanti”.  Tornasse indietro farebbe le stesse scelte: “Sono una persona molto coerente con quello che faccio, ho dato tutto per la Sangiovannese e se tornassi indietro farei le stesse identiche scelte. Non mi rimprovero niente, arrivavo al campo alle 12 e me ne andavo alle 17 e ho sempre lavorato sodo per arrivare agli obiettivi chiestimi dalla società. D’altronde, e l’ho sempre detto da settembre, questa è una squadra che sicuramente soffrirà ma, ne sono certo, raggiungerà la salvezza senza entrare nei play out. Magari alla penultima così come all’ultima giornata ma la Sangiovannese ha tutte le carte in regola per centrare il suo obiettivo”.  Un’esperienza durata quasi tre anni, tante le persone conosciute con le quali ha anche instaurato buonissimi rapporti. Non possono, naturalmente, mancare i saluti finali: “Colgo questa occasione per ringraziare tutti nessuno escluso, dalla società con in testa Marco Merli che si è sempre comportato correttamente verso la mia persona, alla squadra, a tutti i magazzinieri e addetti ai lavori finendo alla piazza cui ho sempre riconosciuto il merito di essere una grande tifoseria e molto attaccata alla squadra. Avrò sempre in mente tante belle immagini, non ultima la trasferta di Rieti dove, in un giorno feriale, a oltre 200 km di distanza, sono venuti in tanti per incitarci. È un peccato che sia finita così, permettetemi di fare anche l’in bocca al lupo al mio amico Aldo Firicano con l’augurio di poter conseguire il risultato che la società così come i tifosi chiedono e meritano”.