Renzo Dossini è persona assai nota in città e nel movimento calcistico azzurro, assieme al suo amico Graziano Gioli ha vissuto momenti importanti nella vita giornaliera del Marzocco e nelle ultime ore ci ha contattati per chiedere la possibilità di pubblicare una sua lettera che con estremo piacere pubblichiamo nella sua interezza:

Conoscevo Graziano quando suo figlio Gianluca e mio figlio Tommaso giocavano a calcio nel settore giovanile della sangiovannese, ma in particolar modo quando fui chiamato dai dirigenti della Sangiovannese a dare un contributo alla società, allora la sede era in piazza della Libertà. Trovai in lui una persona disponibile e mi trovai facilitato nel mio inserimento nell’organizzazione sportiva. Si continuò il lavoro insieme per tutta l’era del presidente Casprini e dopo Lazzerini, fino a quando cominciarono periodi meno felici per la sangiovannese. Trascorsi un periodo che non mi occupai più della sangiovannese ma la seguivo con attenzione avendo vissuto anni di soddisfazioni.  Un giorno mi ricordo che Graziano mi chiamò mentre passeggiavo per la piazza, lui era seduto al bar Fiorenza fumandosi la sua sigaretta sempre fatta da se con cartina e tabacco e mi chiese se sarei stato disponibile a dargli una mano a portare avanti il progetto  della Marzocco che già aveva in testa. Accettai con entusiasmo, non era difficile lavorare in sintonia con lui. Riuscimmo ad avere la fiducia di imprenditori e commercianti e tramite le loro sponsorizzazioni fu dato concretezza al suo progetto. Insieme riuscimmo a dare un impronta di gestione più professionale tramite una comunicazione attiva. Il Calvani da semplice campo sportivo diventò un centro di aggregazione, le famiglie erano presenti con i figli, partecipavano ai tornei, al sangiocamp, fiore all’occhiello del settore giovanile, e all’organizzazione delle tante cene che testimoniavano una grande allegria. Graziano era diventato anche showman, cantava e faceva cantare anche persone che più stonate non potevano esistere, ma era bello, era un altro pianeta. La voglia di crescere raggiungeva valori ancora più significativi con la socializzazione durante le feste di Natale al cinema Bucci facendo sfilare tutte le squadre dei giovani atleti donando la torta natalizia e il calendario con tutte le foto degli azzurrini. Graziano si elevò ancora di più riuscendo ad essere padrone del palco presentando insieme alla Monica personaggi del calcio, politici, imprenditori e ragazzi del centro sociale che diventarono anche a loro volta azzurri del Marzocco facendoli partecipare partite di calcio. Insomma Graziano era la persona giusta al posto giusto, un vero Presidente, penso che sia stato forgiato con l’insegnamenti di un’altra illustre dirigente, il signor Virgilio Fedini che di giovani se ne intendeva tanto. Ciò che ha creato Graziano è stato un mondo veramente azzurro in tutti i sensi, le sue testimonianze si possono leggere anche attraverso le riviste che annualmente venivano edite con interviste e programmi della società. Credo che si possa continuare a parlare di Graziano per tanto tempo e rimarrà sempre con noi perché lui esiste nella storia del calcio e della città. Mi mancherà il nostro modo di salutarci: “ Ciao Presidente, ciao Doss.”