Interrogarsi sul futuro immediato con senso “laico” e senza nessun preconcetto è quello che chiediamo ai nostri attuali dirigenti in vista dell”undicesima stagione consecutiva nella quarta categoria calcistica nazionale.

Nessuno oramai chiede più la luna, ma è compito dei responsabili attuali quello di valutare bene la situazione. Andare alla guerra con la cerbottana vorrebbe dire avere poi scarse probabilità di riuscita e, mi limito, a parlare oggi di una nuova salvezza.

È vero che girano molti avvoltoi intorno alle società di calcio e che, molto spesso, le proprietà “foreste” non rappresentano il meglio in quanto a serietà e programmazione.

E tuttavia, proprio oggi, è il momento di valutare ogni opportunità senza preclusioni e senza avere l’anello al naso: in mancanza di una seria implementazione societaria (pesa inevitabilmente il dopo Merli) è perciò compito di questa dirigenza valutare tutto con attenzione, in primis se il budget sostenibile sia sufficiente per non trasformare il prossimo torneo in una corsa ad ostacoli infinita.

Nessuno chiede di stampare i soldi alla zecca né di svenarsi oltre il dovuto e le proprie possibilità: ma bisogna parlarsi con chiarezza perché questo lo si deve ai nostri tifosi e alla storia azzurra. E agire, senza preclusioni, con lucidità e responsabilità.

Questo il mio pensiero, confidando in Maurizio Minghi e in tutti gli altri che di certo opereranno per il vero bene della Sangiovannese del domani.