Scritto da Leonardo De Nicola 

Partiamo subito con il dire, a scanso di ogni equivoco, come Simone Calori persona serissima ed onesta abbia sempre onorato la maglia azzurra nei suoi tanti anni trascorsi a San Giovanni sia da calciatore che da allenatore, e su questo non ci piove.
E tuttavia il contrasto con la foto pubblicata il giorno della presentazione con il Montevarchi stride in maniera particolare e fa sanguinare il cuore di tanti tifosi ancora, e aggiungo per fortuna, attaccati ad un certo calcio e alla più bella tradizione sportiva.
Il problema va oltre le scelte personali in quanto tali, ognuno si comporta come meglio crede sottoponendosi nel contempo al giudizio della gente (vale per chiunque compreso il sottoscritto che scrive). Fa semmai piuttosto ridere il fatto che sotto la dicitura ….”sono dei professionisti”… venga tutto “mondato e cassato” sentimenti e spesso dichiarazioni fatte nel corso degli anni. Quando, a qualsiasi povero Cristo, viene spesso rimproverata una certa incoerenza personale per qualsiasi atteggiamento tenuto nella propria vita terrena lavorativa, familiare e quanto altro.
Chi scrive ha profondo rispetto per il Montevarchi, la sua ricca storia, la passione dei propri tifosi ma, al contempo, è convinto come questi ripetuti cambi di casacca non giovino a portare interesse ad un calcio locale già eroso e minato da una serie di problematiche che di fatto lo rendono da anni molto meno appetibile che in passato. Escludere la rivale “storica” dal campo di scelta non significa rinnegarne il valore ma proprio testimoniare l’esatto contrario.
Quando Enrico Nicolini detto il “netzer di quezzi” (dal quartiere genovese dove è nato) si rifiutò di seguire Mandorlini al Genoa, lui partorito e cresciuto doriano, non soltanto si guadagnò il plauso dei sostenitori della Samp ma anche di quelli del grifone stesso. Ci sono scelte nella vita che sembrano per tutti noi pagare nell’immediato ma che poi si rivelano anche sbagliate o sofferte a lungo gioco. E ci sono anche cose onestamente più gravi di queste, lo sappiamo e ne siamo ben consci. Ma se nella vita, nella nostra vita, tutto si riconduce solo a semplice logica o convenienza forse c’è anche qualcosa da rivedere. Almeno questo è il mio modestissimo pensiero.