Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: Ottica Merli

Avrei potuto ripresentare il solito esempio del pugile che da quante ne ha prese non sente più male da nessuna parte del suo corpo ma, onestamente, potreste anche accusarmi di non avere una benché minima fantasia. Il succo, però, alla fine della fiera è questo: anche ieri è andata in scena per l’ennesima volta una desolante prestazione dei nostri ragazzi. Non è la prima, non sarà sicuramente l’ultima, ma se con l’Orvietana grazie a un pizzico di fortuna siamo comunque riusciti a battere una diretta concorrente ieri abbiamo compiuto un passo falso, non si può definire altrimenti l’1-1 con il Sansepolcro che ha confermato come la nostra squadra abbia delle evidenti carenze alle quali, e non so se la società sarà in grado di farlo, occorrerebbe porre rimedio nel mercato di dicembre. Siamo sempre ai soliti discorsi tutti gli anni di questi periodi, non so se è un caso o meno ma l’aria che tira attorno alla Sangiovannese è davvero pesante, come quella addosso al suo allenatore che non so, con tutta onestà, quante colpe possa avere di questo negativo inizio di stagione che ha portato la miseria di nove punti in 10 partite. Avrà le sue responsabilità, come le avranno i giocatori e i dirigenti ma i segnali giunti ultimamente non sono positivi e fanno pensare al peggio, non dico a un campionato di sofferenze perché  quello ormai rappresenta una costante per noi tifosi azzurri ma a una retrocessione che, dopo averla schivata anche per un paio di colpi di culo, quest’anno potrebbe davvero arrivare casomai non riuscissimo a girare pagina e a trovare quei tasselli giusti per evitare il ritorno nei campionati regionali. Se non vinci queste gare contro avversari modesti, perché con tutto il rispetto per Bonura io ho visto un Sansepolcro davvero modesto, non viene assolutamente facile pensare di poter dettare legge su un campo come quello di Gavorrano, dove ci recheremo domenica, contro una formazione che a Livorno per poco non faceva il colpaccio. Onestamente quale sia la medicina per uscire da questa situazione non lo so proprio, dico soltanto che sono anni che vediamo questi spettacoli e sono anni che riusciamo a restare in categoria molto più per demerito altrui che per meriti propri. E alla fine la gente si stanca, con tutte le ragioni del caso. Duole dirlo visto le recenti prestazioni ma gli assenti, mai come quest’anno, stanno purtroppo avendo ragione.