Scritto da Massimo Bagiardi – Foto ASD Sangiovannese 1927

Come tutte le domeniche sono partito da casa con un carico di entusiasmo, speranzoso magari di vedere un cambio di rotta anche a fronte del nuovo tecnico in cui riponevo grandissime speranze. Giusto cinque minuti dall’inizio della partita e ho capito che sarebbe stata l’ennesima nefasta giornata; il goal di Rufini, più colpa della barriera che del portiere rispetto a quanto in un primo momento pensato, ha praticamente spianato la strada dei locali che hanno trovato  poco dopo il goal del raddoppio e una Sangiovannese completamente assente, mai capace di costruire un’azione da rete e troppo brutta per essere vera. Perché di partite giocate male ne ho viste quest’anno dall’inizio della stagione ma mai come quella di ieri, devo essere sincero. Nel secondo tempo il buon Rigucci ha tentato di cambiare anche l’assetto tattico ma è stato totalmente inutile, giusto quel palo di Iaquinta che magari poteva riaprire la partita e un calcio parecchio confusionario, fatto di pallonate a casaccio sperando di trovare qualcuno o qualcosa che potesse dare un senso alla domenica. Niente di tutto questo, dopo 13 giornate e appena nove punti in classifica con sette goal segnati e diciotto subìti non può che viene fuori una costatazione: che la nostra è una squadra scarsa. Se qualcuno se ne ha a male pazienza, peggio ancora se qualcuno si sente bravo è libero di togliersi dalle palle perché tanto abbiamo potuto notare come non ci sia stato, fino a oggi, un giocatore capace di potersi definire indispensabile per il gioco di squadra. Sicuramente sia Morandini che Bucciarelli hanno commesso dei gravi errori (possibile non si sia pensato in estate a un ricambio per Nannini che poveraccio ha la lingua ciondoloni da un mese ???), si ritorna sempre lì, ma alla fine chi va in campo sono proprio i calciatori e allora sarebbe utile che tutti facessero un bell’esamino di coscienza ora che, tra pochi giorni, si aprirà il calciomercato appunto non so quanto sarà possibile trasformare la squadra, non so quante potenzialità economiche avrà la dirigenza per poter attuare dei cambi ma è chiaro, sono i numeri che lo dicono, che con questo organico si va dritti in Eccellenza perché più passano le domeniche più non arriva un benché minimo segnale che possa fare ben sperare. Alcuni giovani non sono all’altezza di giocare in Serie D – le categorie ci sono apposta insomma – ma più che altro quando vedo gente del calibro di Rosseti, Simonti, Sacchini, Zhar, Regolanti e in parte Massai sempre statici e mai capaci di dare quel pizzico di qualità in più credo che il problema sia davvero grosso. I giovani non si dovrebbe ma si possono sbagliare soprattutto se non si hanno conoscenze, se si ripete medesimi errori anche nei vecchi la strada per la retrocessione è già spianata. Quel che accadrà dal primo dicembre in poi non lo posso certo sapere, non so se la società sarà in grado di poter attuare alcuni cambi ma credo che tutti abbiano fin troppo capito che così non si può andare avanti. Una persona ha già pagato, e parlo di Gabriele Bencivenni che per me aveva colpe ma solo in parte, vediamo se nel corso nelle prossime ore qualche altra testa sarà tagliata. C’è delusione sommata a tanta desolazione, di soluzioni all’orizzonte non è che se ne vedono tantissime e il rischio di poter lasciare la categoria è altissimo. Senza contare che semmai retrocedessimo in Eccellenza c’è caso di svernarci per anni. Servono tanti soldi per provare a risalire, costa molto meno salvarsi in Serie D che provare a vincere un campionato regionale. Concludo ringraziando per la grande accoglienza l’amico e team manager gialloblù Carmine Iaiunese, il presidente Pampaloni e tutti gli addetti ai lavori di casa. L’unica nota bella dell’ennesima domenica calcisticamente piena di dispiaceri. Onore anche ai loro tifosi, hanno accolto i nostri alla stazione con un bel “carico” di birre per suggellare un’amicizia che col tempo, magari, potrebbe trasformarsi in qualcosa di più importante.