Di Massimo Bagiardi

Non ho problemi a dire che ieri in tarda mattinata sono partito verso Camaiore coi migliori propositi, pensavo cioè che non avrei avuto vita facile e ci mancherebbe ma vista la situazione di squadra del Viareggio (tre titolari squalificati) viste altre tematiche emerse nelle ultime settimane confidavo che poteva essere la giornata giusta per tornare al successo pieno in trasferta che mancava dal 14 Novembre. Nulla, è andata male anche a questo giro. O meglio, per come vedo il calcio e per come conosco i miei “polli” alla fine è un punto da accettare, che fa classifica ma che non può però soddisfare come qualcuno potrebbe pensare. A fine primo tempo ero indubbiamente preoccupato, al punto di inneggiare a Carmine Gautieri che mi sono trovato davanti prima dell’ingresso al bar assieme a Papini senior: “Con lei in campo a quest’ora saremmo 4-1” mi è venuto di dirgli spontaneamente, non conoscendomi l’ha presa sul ridere pensando – forse – che oltre alla gambe ho notevoli problemi anche in “soffitta” ma considerazioni personali a parte non si può vedere una squadra specie nei primi 45 minuti costruire così tanto ed andare negli spogliatoi sotto di un gol. E ci è pure andata bene, se Udoh (mamma che giocatore !!!) non avesse bissato a distanza di due minuti l’incornata dell’1-0 a quest’ora chissà se sarei qui a raccontare di un pareggio. Ho seri dubbi in proposito, ecco perchè l’1-1 di ieri lo inquadro positivamente ma è indubbio che questa squadra per segnare fa una fatica tremenda e Disanto più che mettere come accaduto col Montevarchi palle a ripetizione in area e belle invitanti più non può fare. Ieri assieme a Calori è stato per me il migliore in campo, sono contento e ci mancherebbe per Mencagli che s’è risbloccato dopo alcune settimane di astinenza ma il carattere e l’ardore messi in campo dai due sopraccitati non l’ho riscontrato in tanti altri giocatori. Attenzione, non dico che non c’abbiano messo l’impegno è bene sottolinearlo ma anche ieri spesso e volentieri si sentivano le loro voci dal campo e risultati alla mano hanno certamente avuto più fame di qualcun altro che ha continuato nella sua marcata involuzione da qualche mese a questa parte. Ormai cari miei non ci faccio nemmeno più caso di tanto, manco ho voglia di arrabbiarmi dato che le ho viste tutte fin dall’inizio e non posso/possiamo pretendere dopo 33 turni di campionato che dalle querce nascano bei limoni. I valori sono questi, abbiamo avuto la bravura sommata ad un pizzico di fortuna di aver fatto 29 punti nel girone di andata ma ora – ed è palese – viviamo di rendita e il fatto che da dietro praticamente non si muovono ci permette di stare relativamente tranquilli con un match point da giocare E FARE NOSTRO Domenica al cospetto di una Sinalunghese che non verrà certo a San Giovanni per una partita da tarallucci e vino. Sono stanco davvero, mentre l’anno scorso con un’altra guida tecnica ma anche con altri giocatori sempre bene ricordarlo era un piacere fare chilometri su chilometri quest’anno e lo dico con grossa cognizione di causa non vedo l’ora che finisca. Giusto altri 3-4 punti, roba fattibile su 18 a disposizione e poi non se ne parla più. Solo dopo entreranno in gioco Del Grosso e Caleri che dovranno operare una vera rivoluzione tecnica, di questo gruppo in fatto di vecchi ne terrei forse quattro (aspetto a fare i nomi ma un’idea ce l’ho) poi cercherei altrove valutandone prima l’aspetto caratteriale e poi quello tecnico. Nel calcio in queste categorie prima occorre essere incazzati poi – e ci mancherebbe – avere qualità. Concludo col fare con un giorno di ritardo gli auguri a Marcello Sterbini, noto allo stadio come il “rosso” babbo di Walter e nonno del nostro collaboratore Matteo. Ha spento ieri e beato lui 88 candeline, da alcuni anni non si vede più al Fedini per alcuni acciacchi “d’età” ma si interessa sempre della Sangio oltre naturalmente dell’Inter che segue con grossa passione alla pari di tutti i componenti della sua famiglia. Auguri da tutti noi grande Marcello, che la vita possa sorriderti ancora a lungo !