E così mi sono, ci siamo fatti anche una bella gita in quel di Cascina a vuoto. Proprio così, poco meno di 3 ore complessive di viaggio racchiuse col solo principale obiettivo di raggiungere l’impianto pisano, constatarne l’impossibilità di giocare, rimettersi a sedere in auto e tornarsene in Valdarno. Vi racconto un aneddoto: poco prima di partire mi arriva un messaggio dei due “Alessandro” Nocentini e Forni che mi metteva in guardia sulle avverse condizioni meteo di quella zona perchè già vicini proprio allo stadio dove da lì a poco si sarebbe giocata la partita. L’ho presa sul ridere, c’è stato uno scambio di battute ed è finita lì perchè sicuro dentro di me che il tutto avrebbe avuto regolare inizio. Non ci pensavo insomma a quest’evenienza, a dirla tutta nel 2000 quando lavoravo per TV1 già una volta mi capitò e addirittura a Busto Arsizio dove arrivammo come sempre poco prima delle 14.30 canoniche giusto per trovare il “Carlo Speroni” completamente ghiacciato e imprecare non so verso chi e che cosa. Insomma, capirete che un conto è andare a Cascina un altro farsi quasi 8 ore d’auto per il nulla ! Ieri sicuramente l’ho presa sul ridere, come dico spesso e volentieri non sono questi i problemi della vita però un pò di giramento di attributi l’ho avuto e più del sottoscritto sicuramente la società con in testa il presidente che alla fine della fiera ha dovuto sborsare 1000 Euro per il niente se si conta il costo del noleggio del pullman e del pranzo. Per carità, non siamo i primi e non saremo nemmeno gli ultimi che andranno in conto a quest’inghippo ( proprio il Ghivizzano due domeniche fece lo stesso a Spoleto) però c’è modo e modo perchè almeno ieri tutto ciò poteva essere evitato magari con una telefonata alla mattina visto le abbondanti piogge cadute nella notte e il fatto che proprio il Sabato c’era già stata giocata un’altra partita. Che il campo del Cascina fosse in condizioni piuttosto critiche lo si notava anche dalla tribuna, con molte zone poco giocabili e fango nella parte centrale del rettangolo di gioco che come ha detto giustamente capitan Mugelli alle televisioni poteva anche provocare qualche spiacevole inconveniente per chi vi avrebbe giocato da lì a poco. Quello però che fa più rabbia e sfido chiunque a dire il contrario che lo stesso rettangolo di gioco si presentava con erba altissima e nemmeno segnato, cosa questa abbastanza grave. La versione del segretario del Ghivizzano rilasciata proprio a TV1 “Aspettavamo l’ok dell’arbitro per segnarlo” non sta né in cielo né in terra perchè da tanti anni che seguo il calcio mai mi ero trovato di fronte ad una situazione simile. Mi spiego meglio, io il campo intanto te lo segno poi sarà l’arbitro a dire se ci sono o meno le condizioni per giocare. Ma vi ricordate la gara del 10 Novembre del 2013 al Fedini contro la Castelnuovese ? In quella occasione venne giù l’impossibile, fu a rischio più volte già ben prima del fischio iniziale eppure il Fedini grazie agli inservienti azzurri si presentava pronto e con tutte le sue cosine a posto. Non prendiamoci in giro via, siamo tutti adulti e gente di calcio e da parte del Ghivizzano già molto prima del sopralluogo della terna sempre a detta dei nostri addetti ai lavori c’era poca voglia di giocare. Il perchè ? Avevano giocato Mercoledì a Spoleto, s’erano sobbarcati la trasferta più lunga del campionato e mancavano davanti di un uomo come Biagio Pagano che difficilmente si può regalare agli avversari. Il fatto poi che non fosse presente NEMMENO un dirigente lucchese ma solo il segretario e a quanto pare il DS puzza ancor più di bruciato. In pratica, se io ho voglia di giocare ti presento PERCHE’ E’ MIO COMPITO un campo all’altezza della situazione, se poi Giove Pluvio ci mette del suo è un’altra faccenda. Sul fatto poi che la Lega Nazionale Dilettanti abbia grosse colpe non su ieri ma in generale è altrettanto appurato. Il Ghivizzano o GhiviBorgo come meglio volete è approdato in Serie D solo tramite il ripescaggio ( ha infatti perso la finale nazionale dei Play Off di Eccellenza col Ravenna lo scorso Giugno ) e non è ammissibile ammettere ad un campionato semi – professionistico badate bene una società che non è in grado di poter giocare le partite sul proprio terreno. Si, avevano designato il “Porta Elisa” di Lucca però guarda caso la convenzione per motivi a me sconosciuti s’e rotta e saranno ora costretti a trovare sempre e comunque un nuovo campo come accaduto ieri. Per essere chiari, se hai le condizioni sopratutto strutturali per far parte della quarta serie bene altrimenti fai i campionati regionali che male c’è ! Dovrebbe insomma essere così. E come sempre c’è di mezzo il condizionale a fare la sua bella differenza…….
Nella foto scattata ieri dalla tribuna da Alessandro Forni il sopralluogo sul campo della terna arbitrale coi rispettivi capitani