Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: Alessio Cottoni (ASD Sangiovannese 1927)

E anche quest’anno ce l’abbiamo fatta. Soffrendo le pene dell’inferno fino all’ultimo istante, nemmeno nell’immediato triplice fischio del direttore di gara (ma dove l’hanno trovato?) sapevamo con certezza il nostro destino, se sarebbero stati play-out o meno ma poco dopo, al termine di Trestina-Ostia Mare, finalmente abbiamo potuto gioire per questa nuova permanenza in categoria arrivata, come in altre due occasioni, nell’ultima giornata della stagione regolare. Proprio così, nei cinque campionati alle spalle solo due volte ci siamo salvati prima del tempo dovuto e alludo all’annata dove fummo costretti a chiudere tutto per l’avvento del Covid – e chissà anche lì come sarebbe finita – e la successiva dello “Iacobelli bis” in un campionato a porte chiuse e con due sole retrocessioni. Per il resto sempre male, pure a Ponsacco nel 2019 ottenemmo la salvezza con la classifica avulsa, ieri ci siamo ripetuti e almeno sotto questo punto di vista bisogna essere oltremodo contenti. La domanda però che mi sono posto, come credo chiunque altro abbia a cuore le sorti del calcio azzurro, e però una e ben chiara: che ne sarà del nostro futuro dopo l’intervista di Marco Merli? Darà veramente seguito a quanto annunciato, lascerà il timone della società mettendola a forte rischio di iscrizione per l’anno prossimo? Mi auguro sia stato soltanto uno sfogo a caldo, anch’io a più riprese ho avuto modo di scontrarmi con lui per alcuni miei articoli non troppo digeriti ma un conto è confrontarsi, avere idee totalmente opposte e ci può stare, un altro è rimettere il proprio mandato nelle mani degli altri dirigenti che, a questo punto, qualora come detto confermasse le sue intenzioni, avrebbero una bella matassa da sbrogliare. Già, ma siamo sicuri che siano pronti a farlo? Venendo meno il deus ex machina della società chi andrebbe a prendere tutte le decisioni assieme ad altri aspetti di natura economica che non sono certamente secondari? Personalmente sono molto preoccupato, ho una tremenda paura che in caso di un suo definitivo addio sarà un’estate molto lunga e col concreto rischio di una non iscrizione alla massima serie dilettantistica. L’attuale presidente del comitato bianco azzurro ha fatto degli errori sia nelle stagioni passate che in quella attuale, tutti sicuramente in buona fede anche perché è giusto ricordare che alla fine è proprio lui, alla resa dei conti, a mettere oltre che del patrimonio personale anche altre migliaia di euro raccattate qua e là con le varie sponsorizzazioni. In una recente intervista rilasciata all’amico Marco Corsi ha fatto presente che una stagione in Serie D, non di altissimo livello, costa la bellezza di 500.000 €; ci sono persone a San Giovanni capaci di sobbarcarsi tutti questi oneri? A oggi non ne vedo, se poi vogliamo andare ad affidarsi alla classica “cordata romana” che spunta sempre in questi frangenti dopo non piangiamo se ci porta nel baratro come già accaduto in passato. Posso capire che sia stanco, che che mal digerisce con le dovute giustificazioni i soliti post che inneggiano ad un dover competere per forza senza risorse economiche adeguate, ma mi auguro però che questa notte come le successive portino consiglio e faccia un repentino dietro front sulle sue intenzioni. L’ho conosciuto in questi anni, mi sembra una persona molto decisa nelle sue scelte e in ragione di ciò ho una gran paura per la mia passione a tinte azzurre. Una cosa però è certa: così non si può certo andare avanti, negli ultimi anni sono stati buttati via una marea di soldi per salvarsi sempre con grande sofferenza. Se è vero che Merli ha avallato tutte le scelte di mercato, anche Caleri e Morandini hanno le loro colpe. Sono persone stimate, professionalmente e umanamente impeccabili, ma le loro posizioni dovranno essere oggetto di attenta valutazione.