Scritto da Massimo Bagiardi – Foto: Ottica Merli
Quello che temevo, ma non speravo, si è puntualmente verificato. Tornando da Rieti, nei 200 e passa chilometri che mi separavano da casa, più volte mi sono posto questa domanda: siamo stati forti noi o scarsi il Rieti? Che dall’altra parte non fossero dei fenomeni credo si sia abbastanza visto, sognavo però un’altra prestazione di carattere proprio contro il Foligno ma, tanto per cambiare, ne è uscita l’ennesima sconfitta della stagione. Per come la vedo io un’umiliazione, i falchetti che tanto bene non se la passano a livello economico non hanno rubato assolutamente niente e i tre goal di scarto che, alla fine, ci sono stati rendono senz’altro merito alla prova di un gruppo, come quello di Monaco, che ha approfittato fin da subito di un approccio degno nemmeno di una partita tra scapoli e ammogliati dov’è la posta in palio, al massimo, è una pizza nel dopo gara. Siamo entrati in campo impauriti, ma impauriti di cosa? Di una squadra che era sotto a noi in classifica? Ma stiamo scherzando ? Qui ci si giocava una buona fetta delle speranze salvezza, dovevamo senz’altro partire con un’altra testa e non voglio nemmeno citare più di tanto i cinque febbricitanti che avevamo alla vigilia perché sarebbe, per certi versi, come trovare delle attenuanti a una partita che attenuanti, per davvero, non ce li ha. Detto anche da Morandini questo, giusto per sottolineare. Tutti assolutamente colpevoli, da chi è sceso in campo a chi li ha messi sul rettangolo di gioco e quando alludo ad Agostino Iacobelli, cui nutro da sempre una profonda stima, mi viene da chiedergli come mai dopo una prestazione come quella di mercoledì, avendo gli uomini per poter confermare l’assetto tattico, è passato a un altro modulo di gioco e, nel corso del primo tempo, continuato a mischiare le carte in tavola mandando in confusione la squadra. Trovare però un solo colpevole dopo ieri è abbastanza riduttivo. Resto dell’idea già scritta quarantott’ore dopo la sconfitta di Cascina in un articolo che ha fatto tanto rumore e impermalosire giocatori e dirigenti. Sono il primo a sperare di aver giudicato troppo pesantemente l’operato di tutti ma la classifica, a quanto vedo, è abbastanza chiara. In questa stagione, per davvero, non ci siamo fatti mancare niente e anche l’umiliazione di subire tre goal al Fedini, contro una squadra sicuramente alla portata, è arrivata. Non so adesso più cos’altro sperare, solo a vedere il calendario mi viene una profonda tristezza.