Di Massimo Bagiardi

Per la prima volta in assoluto dall’inizio della stagione sono tornato ieri a casa contento per due ragioni: l’aver visto – ma avevo pochi dubbi in verità conoscendo i miei polli – un gruppo sicuramente all’altezza della situazione in una gara troppo importante per mille e più motivi ed essere poi estremamente fiero di tifare questi colori, di avere a che fare con gente che proprio come il sottoscritto mette anima e cuore per il bene esclusivo e della città e della Sangiovannese calcio. Per carità, già in altre occasioni la Gradinata Marco Sestini ha risposto presente e alla grande ma ieri veramente ha dato il meglio di sé, una coreografia come quella immortalata più sopra da Mauro Grifoni che ti ha lasciato a bocca aperta vuoi per la bellezza vuoi per tutto il lavoro che questi ragazzi AUTO FINANZIANDOSI e l’ho scritto maiuscolo hanno portato avanti da molti mesi a questa parte. Non lo scrivo per accaparrarmi chissà quale consenso, all’interno dei gruppi organizzati della GMS so di per certo che rimango e non rimango simpatico – trovatemi un essere umano che piace a tutti manco Papa Francesco – ma come è mio stile scrivo sempre quello che penso e stamani m’è sembrato giusto parlare di loro e della gran bella cartolina che ieri in diretta streaming hanno praticamente spedito in tutto il mondo. Ci hanno visto dappertutto ed è stato uno spot unico per la città, la società stessa e per loro in assoluto. Perchè San Giovanni Valdarno e la Sangiovannese in fondo è tutto questo: una città, una società, una tifoseria “piccola” per il bacino di utenza che può vantare (siamo in 17 mila scarsi e di sangiovannesi veri e propri parliamone…..) capace di offrire spettacoli simili e di far sentire un calciatore……. calciatore al 100% !! Proprio così, la scritta apparsa anni fa all’ingresso degli spogliatoi “chi indossa questa maglia resta tifoso per sempre” calza alla perfezione quello che si respira quando si varca la soglia della tribuna centrale, in 30 anni che seguo la Sangiovannese sia da tifoso che come giornalista devo trovare un giocatore e sottolineo UNO che possa parlare male della nostra piazza. Poi può aver avuto da ridire con una compagno, un allenatore o un presidente ma di San Giovanni Valdarno tutti hanno un ricordo incredibile e non è un caso che anche a distanza di anni nell’era dei social sono tanti coloro che ricordano con grande affetto la nostra magnifica piazza. Girellando su Facebook nelle ore precedenti alla gara ho trovato anche un “Forza Sangio! di Cesar Grabinski lo ricordate il puntero argentino che da noi è stato circa due anni con appena 12 presenze all’attivo ad inizio 2000 ? Di sicuro non si sarà portato dietro il ricordo dei gol fatti (zero) ma di una piazza importante e che in Serie D credo abbia pochi eguali. Insomma, volente o nolente non c’è proprio paragone via ! Un 10 più alla Gradinata, al loro e al nostro sentirsi sangiovannese e un 7 lo voglio dare anche alla squadra che alla fine non ha lesinato il minimo sforzo pur di regalare qualcosa di importante a tutti noi. Potevamo essere più cinici nel primo tempo quello si, ai punti avremmo sicuramente meritato ma in fondo un pareggio è positivo perchè ci permetterà di affrontare le prossime 7 gare col piglio giusto. Domenica a Camaiore – questa dovrebbe essere la sede dell’incontro ma attendiamo conferme in queste ore – avremo la classica partita più difficile che potesse capitarci come quella contro un Viareggio che perde ormai pensate un po’ da 8 turni di seguito. C’è un bel caos in Versilia, nelle ore antecedenti la sconfitta col Real Forte ha sbattuto la porta anche capitan Virga e ieri subito dopo la partita s’è dimesso pure Aiello terzo allenatore stagionale che poi è ritornato sui suoi passi dopo un colloquio con Tommaso Volpi. Da gare del genere – praticamente – se fai punti hai fatto il tuo viceversa una bella figura di M e ci siamo capiti. Chiudo col fare un plauso a Simone Calori che ieri ha fatto il suo ritorno in campo da titolare dopo non so quanto tempo sfoderando una prestazione…. “alla Calori”. E’ stato giustamente osannato e portato in trionfo dai compagni semplicemente perchè è uno di noi, uno che l’azzurro l’ha cucito addosso fin da quando ha mosso i suoi primi importanti passi da calciatore. Smetterà a fine anno ma DEVE rimanere con noi in altra veste questo mi pare chiaro. Gente come lui o Cristiano Caleri fanno soltanto del bene, sono ottime persone e sopratutto follemente innamorati dei colori del cielo e del mare.