So perfettamente che più passano le settimane più la mia reputazione da giornalista va scemando al cospetto dei giocatori ma anche e con sincera verità NON ME PUO’ FREGARE DI MENO ! Amo questa maglia, questi colori come il più caro degli affetti e di quello che pensa la gente, in particolar modo chi indossa questa splendida casacca mi lascia del tutto indifferente. D’altronde sono qui ad esprimere un pensiero, un mio punto di vista sul momento che stiamo attraversando e sarei un bell’ipocrita se parlassi bene o pensassi ad una salvezza sicura. Qui l’unica cosa…… sicura per l’appunto è che stiamo affondando col passare delle domeniche e non posso certo alzare le braccia del cielo al cospetto di un pari dopo molte settimane di astinenza visto quello che ha detto il campo e come poteva andare a finire. Già, perchè ieri l’unica squadra rammaricata del 2-2 è di sicuro la Pianese non certo la nostra. Ho guardato la partita, ho rivisto e in più di un’occasione le immagini della stessa e non posso che arrivare a parlare in questi termini dato le occasioni sciupate dagli amiatini e quelle (scarse) costruite dai nostri nel corso dei 90 e passa minuti di gioco. Di buono dalla giornata di ieri è che abbiamo smosso la classifica, siamo tornati per un pelo a galla ma i problemi sono rimasti e solo la dea bendata ci ha permesso di arrivare al triplice fischio con qualcosa in tasca. Speravo nella tanto attesa scossa, sapevo perfettamente che in 4 giorni il buon Mario Palazzi non poteva avere la bacchetta magica ma dentro di me confidavo in qualcosa di più come peraltro spesso di conviene quando si cambia l’allenatore. E invece niente, niente di niente. Solita squadra priva di personalità, che va in bambola alla prima vera azione degli ospiti e che anche al cospetto di situazioni favorevoli vedi l’aver trovato il vantaggio a metà ripresa non riesce a portare il risultato in fondo. E’ intanto un’altra giornata è passata, dietro hanno cominciato seriamente a muoversi vedi la risalita in classifica di Adriese e Virtus Castelfranco e noi sempre lì….. al palo attendendo momenti migliori. Ma arriveranno ? In cuor mio me l’auguro, sono prima un tifoso e poi un giornalista e solo chi mi conosce bene sa quanto soffro per la situazione e al pensiero che potremmo tornare in un torneo come quello di Eccellenza dove ogni Domenica ti aspettano per farti la guerra solo perchè siamo la Sangiovannese. Come fare quindi ? Non lo so, attendere che questi ragazzi in proprio resuscitino da un momento all’altro è duro, ecco quindi che mi appello alla nuova guida tecnica e di conseguenza a Mario Palazzi che solo lui a mio modesto giudizio può davvero scuotere il gruppo e tentare fino all’ultimo di raggiungere una salvezza che avrebbe dell’incredibile. Per me ha il carisma che serve, ho visto un paio di allenamenti in settimana e l’ho seguito molto da vicino ieri nel corso della gara e non può essere che lui il personaggio giusto per entrare nella testa dei giocatori e scuoterli al punto tale di togliergli di dosso tutte quelle paure che hanno. Il problema può essere tattico ma nella sua stragrande maggioranza è sicuramente mentale. E’ dura, durissima inutile nasconderlo, un errore tattico lo puoi correggere e bene ma nella testa dei giocatori non sempre è facile entrare. C’è riuscito Malotti due anni ma anche il buon Roberto aveva un organico sicuramente all’altezza della situazione cosa – questa – che non può vantare lo stesso Palazzi. Basta vedere in fin dei conti quello che ha in mano, quello sopratutto che propone una panchina fatta perlopiù da ragazzi di una Juniores desolatamente ultima nel proprio girone e da qualche altro elemento che oggi gioca in Serie D perché a Dicembre all’atto delle trattative di mercato non si poteva fare altrimenti. E qui non condanno la società anzi, col cambio operato in panchina ha ancora e per l’ennesima volta fatto vedere che vuole a tutti i costi mantenere la categoria. Poteva andare avanti con Bernini, risparmiare un ingaggio visto che Palazzi non lavora per la gloria e trincerarsi dietro la solita frase fatta ” prima salviamo la società e poi eventualmente la categoria “. Non darò mai contro a loro nemmeno se malauguratamente dovesse arrivare una retrocessione, ancora oggi li ringrazio dato che non gliel’ha ordinato certamente il dottore di prendere la società ed ereditare un fardello debitorio pesante ANCHE di vecchie gestioni…… non solo di vecchia gestione ci siamo capiti. Appelliamoci quindi a San Mario Palazzi, che possa con la sua esperienza riuscire in questa impresa. E semmai riuscisse in ciò subito tabula rasa. Ci siamo stancati di tutti…. nessuno escluso. E sarebbe forse stato meglio se a Dicembre ognuno avesse preso una strada diversa.
Nella foto di Mauro Grifoni mister Mario Palazzi