Di Massimo Bagiardi

Devo dire che analizzare la partita di ieri, il momento della squadra rappresenta un duro compito ma come dicono quelli bravi qualcuno lo deve pur fare. E’ veramente difficile non sto scherzando, se da un lato scrivo che siamo vicini al baratro qualcuno potrebbe scappare con frasi del tipo “Ecco, il Bagiardi non si smentisce mai non vuol bene alla Sangiovannese”, in altri casi tesi magari più all’ottimismo sempre una determinata frangia della tifoseria potrebbe commentare “Ma il Bagiardi c’è o ci fa eppure le partite l’ha viste tutte fino ad oggi”. Insomma, comunque la metta o la si metta il risultato alla fine non cambia un po’ come in matematica quando si vuol cambiare il risultato degli addendi: che siamo di fronte ad una squadra, oserei dire ad un gruppo in palese difficoltà sopratutto mentale. Che alla base il buon Del Grosso assieme a Caleri – che non sono degli sprovveduti ma persone intelligenti – abbiano commesso degli errori in campagna acquisti è abbastanza palese ma proprio perché l’ho viste tutte e ritengo di avere un giudizio abbastanza esaustivo della cosa non credo che la Sangiovannese sia la squadra vista a Montevarchi o in casa col Tuttocuoio ma nemmeno quella andata in campo ieri, a Cannara o a San Gimignano per citare alcuni esempi. Una via di mezzo cioè, un organico che in alcuni suoi elementi tra tutti quelli più rappresentativi sta soffrendo più del dovuto forse a causa di un girone MOLTOOOOOOO meno tecnico del passato ma che comunque non può giustificare quanto visto fino ad oggi. Alla fine poi gira e rigira si torna sempre lì: tutti e sottolineo tutti avrebbero fatto la firma all’11 Febbraio ad essere a 34 punti ma un conto è l’averli conquistati in modo lineare un altro – proprio come l’attualità – a singhiozzo con un inizio di 2019 disastroso frutto di 5 punti e di una sola vittoria. Vogliamo poi parlare del rendimento esterno da tre mesi a questa parte ? La bella vittoria nel derby – che non maledico ci mancherebbe ma che per me alla fine ha fatto male – è un pari che sa di sconfitta a San Gimignano vale a dire facendo bene i conti solo 4 punti conquistati. No, così si va poco lontano e trovare soluzioni immediate che al 100% possono risolverti la situazione è al momento impossibile dato che la controprova nel calcio non c’è mai. Rimpiangere il passato, alcuni allenatori, alcuni giocatori secondo me non ha senso e non resta quindi che lavorare con quello che hai sperando sopratutto nella divina provvidenza e nella buona mano di qualcuno che da lassù starà sicuramente soffrendo un po’ come tutti noi. La posizione di Buso come dichiarato da Marco Merli in esclusiva al sottoscritto non è in discussione ma andrà valutata molto bene dal mio punto di vista nelle prossime partite sopratutto quelle con Scandicci dopo domani e poi Massa. Tocchiamo ferro e quello di prezioso che nostro Dio ha donato a noi maschietti ma se dovessero uscire meno di quattro punti dai prossimi due match è giusto procedere anche al cambio tecnico. Magari Buso avrà meno responsabilità di altri ma – signori miei – da sempre nel calcio il primo a pagare è l’allenatore sopratutto quando come nel nostro caso siamo di fronte ad un gruppo palesemente scarico sotto il profilo motivazionale. Capisco che in giro non ci siano mister capaci da farti girare la testa dall’emozione ma è palese che in caso di risultati avversi da qui a Domenica si andrebbe incontro ad una crisi bella e buona e a quel punto con tutti i dispiaceri del caso toccherà procedere verso una ben precisa direzione. Sicuramente il mister non è e non sarà l’unico colpevole, qualche giocatore si sente forse bravo ma vorrei ricordargli che se a 18-19-20 anni si trova a giocare in Serie D forse tutta questa tecnica da vendere non ce l’ha. Anche qui occorrerebbe in alcuni casi un bel bagno di umiltà, analizzare bene i perché di un campionato così poco soddisfacente senza chiamare in causa come in un caso specifico la mamma o la fidanzata “social” subito pronte a ribattere anche con ironia un mio personale giudizio tecnico. Di calcio mio caro ne ho visto e parlato più di te e non accetto di certo delle lezioni, tu come tanti altri fareste bene prima di indossare l’azzurro ad informarvi che rappresenta e cosa ha rappresentato in passato la nostra maglia. Che trasuda di successi, tradizione e tanto fin troppo amore da parte nostra.

Foto: Sonia Fanfaroni Bastia Calcio