Il telefono squilla a casa di Lucio a Nove, nella almeno un tempo operosa provincia vicentina: ad un tiro di schioppo Bassano, Marostica ed il monte Grappa come immenso baluardo. Zanardello, classe 1946, doppio ex di Sangiovannese e Livorno è stato uno degli eroi del 1974-75, del quarto posto in serie C con Giorgi e Petagna.
Ciao Lucio come stai innanzitutto ?
“Mi sto riprendendo piano piano, sei mesi fa ho avuto un intervento delicato al cuore, si va avanti dai…”
La voce non è ancora fermissima ma i ricordi sono raggi di sole….
“Venni a San Giovanni nel 1974 proveniente dal Modena, per me era un posto allora sconosciuto o quasi. Il primo anno trovai casa a Castelfranco di Sopra grazie al povero e caro Sandro Campani. C’era anche Rizzato e venivamo insieme agli allenamenti. Poi presi alloggio proprio a 50 metri dallo stadio dalla famiglia Cipriani che aveva questo appartamento”.
Che stagione fu la prima in azzurro ?
“Formidabile. Eravamo come elementi di un puzzle, giocatori che si integravano benissimo ognuno con le proprie caratteristiche. Petagna era bravo ed anche furbo e poi li davanti il trio Vastini – Perissinotto e Gil (De Ponti) faceva il diavolo a quattro. Rimasi anche l’anno successivo con Balleri ma fu un campionato difficile per me e per la squadra anche se alla fine ci salvammo”.
Anche Livorno ovviamente è nel tuo cuore…
“Certamente, ti dirò che ogni domenica riesco a seguire le partite degli amaranto alla televisione. Arrivai nel 68 con Remondini ma mi infortunai subito e seriamente. Tornai in squadra con Picchi allenatore, una fortuna ! Che persona Armandino, sarebbe divenuto un grande anche in panchina se la morte non l’avesse preso così giovane”.
Hai fatto goal in un derby contro il Pisa….
“Vincemmo 2-0 ed ancora oggi i vecchi sostenitori amaranto me lo ricordano, segnai il primo goal e ti devo dire che conservo ancora il pallone della partita che portai via alla fine. Nel 1971 invece non legai con Tom Rosati e finii al Prato. Poi di nuovo a Livorno con Bassi ma non c’era più una lira e mi vendettero al Modena per fare cassa”.
Lucio, come è stato il tuo dopo calcio ?
“Ho smesso di giocare a 37 anni qui a Nove nella squadra del paese e dopo sono tornato a fare il lavoro che facevo da ragazzo, nel settore della ceramica. Allenando anche per 20 anni i giovani”.
Domenica Sangio – Livorno….
“Gran parte della mia vita calcistica e non. Certo, il livello oggi è quello che è e non lo dico per nostalgia dei nostri tempi. Voglio augurarmi, a prescindere da domenica, la promozione finale del Livorno e la salvezza degli azzurri. E mi raccomando, salutami tutti i tifosi quelli che magari mi hanno visto giocare e quelli che hanno conosciuto la nostra bella storia. Un abbraccio a tutti i sangiovannesi, bella gente !”.
Luciano Zanardello ha disputato due campionati in maglia azzurra dal 1974 al 1976 collezionando 42 presenze e 2 reti. Quattro campionati con il Livorno (tre in serie B) con 80 presenze e 7 reti, una delle quali nel derbyssimo giocato all’ Ardenza contro il Pisa il 22 marzo 1970 in serie B (l’altro goal labronico segnato da Fava su rigore). È nato a Nove di Bassano (Vi) il 20 Agosto 1946 e li risiede tuttora.
Nella foto più sopra la straordinaria Sangio della stagione 1974-75, classificatasi al quarto posto in Serie C. Zanardello è l ultimo in piedi sulla destra.