Scritto da Leonardo De Nicola

L’Orvietana ha giocato in anticipo vincendo largamente la sfida contro il Ghiviborgo, tenace sabato contro il Grosseto quanto spento oggi sul terreno degli umbri. A 6 giornate dalla fine del campionato si giocano punti pesantissimi in chiave promozione e per la salvezza, eppure ognuno dispone la partita a proprio piacimento.
I motivi ? Spesso i più banali o almeno quelli che sono patrimonio di ogni squadra.
C’è l’anticipo, il posticipo, il cambio dell’orario, il prima ed il dopo e le motivazioni sono quasi sempre scontate: per avere un giorno di riposo in più in caso di turno infrasettimanale, oppure favorire l’afflusso maggiore di spettatori e via discorrendo. Quasi mai per cose estremamente serie che possono arrivare davvero allo spostamento della partita stessa.
Eppure ogni anno è la stessa musica, tanto da chiedersi se questa situazione alla fine faccia davvero poi comodo un po’ a tutti nei modi e nei tempi assortiti.
Se la contemporaneità nelle massime serie calcistiche è da tempo in disuso, questo può giustificarsi con le esigenze televisive sempre ben remunerate.
Ma a questi livelli ci vorrebbe una disciplina sicuramente maggiore. Domani per esempio è capibile l’esigenza di molti club di giocare di sera anziché alle 14.30 in un giorno lavorativo, per carità e nessuno la disconosce. Ma la stesura dei turni di campionato meriterebbe a priori un attenzione diversa: perché per esempio non si è giocato questa settimana sabato o addirittura lunedì quando c’è la giornata di festa ? I dirigenti che prendono parte alle riunioni fanno onestamente poco per migliorare il sistema, salvo lamentarsi poi a turno ed a comodo, quando avrebbero voce per farsi sentire parlando all’unisono.