Intercettiamo telefonicamente Agostino Iacobelli mentre sta guardando una partita dei nostri azzurri: “Voglio studiarvi bene perché so quello che mi aspetta”. Ha aggiunto l’attuale allenatore del Cenaia che domenica troveremo di fronte proprio in terra pisana. La retrocessione aritmetica della sua compagine è ormai a un passo, stavolta il buon Agostino non è riuscito nell’impresa: “Ma già quando sono arrivato mi ero posto l’obiettivo di evitare gli ultimi due posti, ho il rammarico di aver gettato via punti in casa contro Ponsacco e successivamente con il Grosseto altrimenti, probabilmente, qualche chance in più la potevamo avere. Dopo sono venute meno delle certezze, abbiamo perso Sanyang il nostro under più forte per la rottura dei legamenti e il resto poi è storia recente”. Nemmeno il mercato di riparazione ha invertito la rotta, Iacobelli puntava su due nostri ex calciatori: “Ho telefonato pure a Cipriani e Polo per vedere di portarli da me ma non è stato purtroppo possibile. Qualche correttivo l’abbiamo fatto, i risultati non sono comunque arrivati anche per il fatto che otto dei miei calciatori lavorano e un conto è allenarsi nel primo pomeriggio un altro attorno alle 18. Alla fine paghi dazio, è normale”. Venendo alla Sangiovannese spende solo parole di elogio: “Sono contento per Atos, la piazza intera e la società che ha avuto un gran coraggio nello stravolgere la rosa quando in pochi, secondo me, l’avrebbero fatto. Hanno azzeccato quello che c’era da azzeccare, anche dare la fascia di capitano a uno come Baldesi che merita tutto questo prima per l’uomo e poi per il calciatore che è. Sono davvero felice della vostra risalita in graduatoria, contrariamente ad altri io ci credevo perché conosco gran parte dei giocatori presi nel mercato invernale. Nel girone di ritorno la Sangiovannese è prima con la miglior difesa, evidentemente ha dei grossi valori”. Ma venendo a dopodomani nessuno sconto, come giusto che sia: “I pareggi con Livorno e Trestina testimoniano come la squadra voglia chiudere dignitosamente la stagione. Di sicuro i miei non regaleranno niente perché io nello spogliatoio sono stato ben chiaro: chi non se la sente può tranquillamente andare a casa. Ne vale per noi stessi e per la regolarità della stagione, vogliamo uscire dal campo con la maglia sudata ogni domenica da qui fino al 5 maggio”.