Termine abusatissimo ma veritiero: 5 partite come 5 finali quelle che attendono la Sangio, cominciando ovviamente da quella di domenica con il Cannara.
Più che l’ora dei calcoli è quella di vincere, magari buttando l’occhio su un calendario finale non impossibile e una classifica che comunque desta preoccupazione, nonostante i miglioramenti espressi dalla squadra guidata dal bravo Aldo Firicano.
Giovedì sera a Poggibonsi uno spettatore ignaro dello stato delle cose avrebbe fatto fatica ad indicare nei giallorossi di casa i secondi della classe e gli azzurri relegati nelle ultime posizioni. Una sconfitta largamente immeritata come si è detto da più parti ma che tuttavia è arrivata, amara come il fiele. E’ arrivata per una larga dose di sfortuna, una cronica nostra mancanza sotto rete e alcuni errori individuali pagati stavolta a caro prezzo: il rigore tirato malamente da Polo (ci può stare) e, soprattutto, un’ingenuità abbastanza evidente in occasione del goal del Poggibonsi, portare Regoli sul piede “buono” è un vero suicidio quando la regola dice sempre che in quel caso il giocatore difendente deve accompagnare l’ avversario sull’esterno del campo.
Episodi che fan parte di una partita storta, per cui è inutile continuare a parlarne. Occhi e orecchie piuttosto al Cannara dove sarà importante e necessario un “Fedini” bollente e carico per spingere i ragazzi verso la conquista di tre punti fondamentali per la permanenza in categoria.
Io credo che, continuando sul solco delle ultime prove, ci siano tutti i presupposti per fare bene e conquistare alla fine il traguardo auspicato e meritato dalla squadra, dalla società e soprattutto da un pubblico senza uguali a queste latitudini che, ne sono certo, saprà spingere come sempre e di più la squadra fin dalle battute iniziali di un confronto atteso ed importante.
Quanti punti occorrono per la salvezza diretta ? Io dico che 9 ci vogliono ed allora diciamo 7 nelle tre partite in casa e 2 in quelle in trasferta: poi potrebbero anche bastarne di meno ma è bene partire subito con il piede giusto fin dal prossimo confronto. Eh si, diciamocelo davvero: la Sangio che nei suoi 95 anni di storia ha solcato mari certo più importanti ha davanti a sé una partita che vale parecchio a prescindere dal nome dell’avversaria o dal semplice blasone. Il Cannara, chi l’avrebbe detto …..ma è quasi una champion.