Marco Cocci di professione fa il commercialista ad Arezzo ma è un grande amante del calcio, specie quello locale che l’ha visto protagonista tanti anni fa sul rettangolo verde con la maglia del Cortona in Promozione: ” Contro la Sangio ci ho giocato tantissimi anni fa, erano i tempi di Berti, Roncolini, Scarpellini, Casucci, Giachi e di Stanzione che spesso e volentieri incrociavo a centrocampo nei duelli aerei visto che di ruolo facevo il mediano. Ricordo che quando venivamo a San Giovanni era un’emozione particolare, c’era sempre tanta gente e il terreno pesava proprio perchè non eri abituato a giocate al cospetto di così tante persone“. Lui non è un dirigente, ama definirsi un simpatizzante come tanti altri della zona che però nell’Estate del 2016 ha aiutato concretamente la società ad iscriversi al campionato: ” Fui interpellato da Maurizio Minghi e assieme ad altre persone della dirigenza compresa l’autorevole presenza del Sindaco Viligiardi riuscimmo ad iscrivere la squadra al campionato di Serie D quando in società c’era Giuseppe Perpignano. Se ho creduto anch’io al personaggio ? Che non avesse disponibilità importanti ce ne siamo accorti quasi subito poi non avrei creduto che potesse durare così poco la sua esperienza perlomeno per la buona fede espressa. Ritengo abbia sottovalutato tutto con i suoi professionisti dell’epoca. Precedentemente il suo arrivo sempre con Minghi discutemmo della possibilità di poter acquistare totalmente la Sangiovannese data la ferma volontà dei Grazi di cedere, di punto in bianco spuntò lui il quale prese la società praticamente a scatola chiusa. Una volta però che l’attuale dirigenza ha ripreso in mano il tutto nel Dicembre del 2016 sono nuovamente intervenuto con le mie competenze proprio per accelerare il passaggio di consegne. Ricordo che quella fu un’estate molto lunga, per un soffio non ci fu la beffa della mancata iscrizione al campionato“. Il suo avvicinamento alla Sangiovannese: ” Merito di persone come Minghi e dello stesso Sindaco Viligiardi che mi sono avvicinato alla realtà. Poi Merli e le altre persone che ci hanno messo la faccia. Mettiamoci poi che ho la passione del calcio e il quadro si completa. Cosa vedo in futuro ? Dico soltanto che la società è in mano a persone serie, che fanno il passo secondo la gamba e riescono con le competenze dei due direttori a prendere giocatori validi con un costo nettamente alla portata magari coinvolgendo in primis giovani del territorio provinciale. Il calcio si fa così, onorando quello che c’è da onorare e non andando oltre a certe situazioni come in passato è già stato fatto. Bisogna dare grande merito a queste persone, vi posso garantire che hanno ereditato un fardello bello pesante perchè i conti li conosco molto bene e in tanti al cospetto di un così importante passivo avrebbero fatto marcia indietro. Ora stanno rispettando tutto, rientrando gradualmente in quello che è il pregresso ma facendo comunque divertire la piazza come accaduto quest’anno“. Il suo impegno non s’è comunque concluso, in ballo altri progetti da sviluppare da qui a breve: ” Assieme a Minghi la società sta cercando di creare iniziative proprio per il bene della società. Personalmente mi sto muovendo per coinvolgere un imprenditore del territorio dandogli la giusta visibilità. il mio impegno sarà quello di poter essere più di aiuto possibile. Lo merita la città, i tifosi e tutti coloro che hanno a cuore la squadra e il calcio”.