Fonte: La Nazione

Marco Merli aveva programmato tutto nei minimi dettagli, il viaggio in Marocco per festeggiare assieme ai figli il compleanno della moglie Susanna, le varie escursioni compreso il giro per Casablanca nella giornata di sabato fino al ritorno in Italia, che sarebbe dovuto avvenire nella giornata odierna. Purtroppo non sarà così, è stato stroncato da un arresto cardiaco all’interno del resort di Marrakech Riad Dar Barbi, gestito da anni dalla montevarchina Barbara Messini, con la quale da tempo aveva un rapporto di amicizia per aver condiviso alcune precedenti esperienze professionali. All’alba di ieri il tragico evento, i primi sentori che qualcosa non andasse per il verso giusto, il successivo aiuto chiesto alla moglie che si è immediatamente attivata per chiamare i figli e prestargli soccorso. Il racconto del secondogenito Francesco è davvero toccante: “Mia mamma ha chiamato sia me che mio fratello Tommaso disperata da quello che stava accadendo, nel frattempo è stata avvertita anche la titolare del resort che si è subito interessata a far arrivare i soccorsi. Gli è stato praticato un massaggio cardiaco oltre alla respirazione bocca bocca ma già si vedeva che c’era poco da fare, ciononostante abbiamo continuato ad andare avanti come se niente fosse ma all’arrivo dei soccorritori mio babbo era già morto. Non è stato un intervento tempestivo, tengo a sottolinearlo, peraltro non erano nemmeno in possesso del defibrillatore che avrebbe potuto dargli una piccola chance per salvarsi. È stato fatto il possibile”. La salma di Marco Merli dovrebbe rientrare nella giornata di mercoledì: “La morte è avvenuta nel resort ma la salma è stata successivamente portata all’ospedale a disposizione delle locali autorità giudiziarie. sono state fatte tutte le pratiche possibili per il rimpatrio ma, a quanto ci hanno detto, dovrebbe rientrare mercoledì in Italia. Noi lo faremo quest’oggi, doveva essere questa la data del rientro a San Giovanni ma nessuno di noi si sarebbe aspettato una tragedia simile”. Come detto Barbara Messini conosceva bene il Merli, il suo è un racconto con la voce rotta dal pianto: “Con Marco c’era un’amicizia piuttosto datata perché avevamo condiviso alcune esperienze professionali insieme. Era già da tempo che voleva venire qui con la famiglia, ha preso il pretesto del compleanno della moglie per passare qualche giorno con lei assieme ai suoi due figli. Solo il sabato sera ci siamo incrociati e mi raccontava di come fosse entusiasta di aver fatto questa esperienza, da lì a breve sappiamo come è andata. Da parte mia ho fatto tutto il possibile per cercare assieme alla moglie e ai figli di rendermi utile, purtroppo qui la sanità fa acqua da tutte le parti e anche le semplici ambulanze così come le cliniche non sono pubbliche ma private. I soccorsi non sono stati molto tempestivi, questo è vero, ma la situazione era già disperata a quanto mi è stato detto dai figli che sono stati i primi a prestargli soccorso. Non mi ero mai trovato di fronte a un evento simile, perlopiù faccia a faccia con una persona che conoscevo e stimavo. Non ci sono tante parole da aggiungere”.

Nella foto Marco Merli col figlio Francesco