200 tifosi della Sangio erano pronti per Sansepolcro: al Buitoni era in programma uno scontro di vecchio lignaggio ed estremamente importante per la classifica. Per dare seguito a 10 partite utili che hanno consentito con merito agli uomini di Rigucci di risalire la classifica stessa.

Come è noto, si giocherà invece senza pubblico ed in campo neutro a causa delle intemperanze dei sostenitori biturgensi domenica a Trestina. E se passi il campo neutro, il fatto poi di giocare senza la gente non avvantaggia certo la nostra formazione.
Un paradosso ? Assolutamente no. In questo girone di serie D ci sono per noi (come per il Montevarchi del resto) almeno 14 -15 campi dove l’assenza dei tifosi finisce per penalizzare più chi ci va a giocare che non chi li ospita.
La Sangio, accompagnata sempre dal calore dei propri sostenitori, dovrà stavolta farne a meno. E c’è anche, badate bene, una componente psicologica non trascurabile e che un uomo di calcio e di esperienza come Beppe Morandini ha ben rilevato nel corso di un nostro incontro.
La squadra abituata a giocare con il sostegno ed i cori dei propri tifosi stavolta si troverà proiettata in un clima irreale ed anche di difficile interpretazione agonistica.
Ci sono insomma tanti validi motivi, oltre a quello che il calcio è soprattutto della gente per la gente, che oggi ci spingono a dire che in fondo era meglio giocare la partita nelle normali condizioni.