A cura di Lapo Verniani 

Risulta davvero difficile stilare questo tipo di articolo dopo aver assistito alla prova di ieri dei nostri ragazzi. Purtroppo il primo tiro in porta è arrivato abbondantemente dopo il minuto numero ottanta e anche per questo pensare di vincere sembrava oggettivamente troppo. Se da una parte è vero che abbiamo gestito il pallino del gioco praticamente sempre noi dall’altra va osservato che questa sterile supremazia non ha prodotto non solo marcature ma nemmeno azioni pericolose dalle parti dell’estremo ospite. Sono pienamente d’accordo con il mister quando afferma che questa squadra deve essere sostenuta perchè il nostro obiettivo primario è la salvezza e che questi ragazzi stanno dando ogni domenica il loro massimo, certo è che alcune cose vanno necessariamente sistemate. Gli ospiti si sono presentati praticamente senza attaccanti e con nessuna velleità offensiva se non qualche improvvisato contropiede e si difendevano costantemente con undici uomini dietro la linea del pallone e stavano compatti in 30-40 metri, davvero un incubo per la costruzione del nostro gioco che spesso ha necessità di aprirsi sulle fasce. Ho scelto per ogni reparto solo alcuni degli azzurri che ieri sono scesi in campo; coloro che in qualche maniera sono riusciti a distinguersi nel grigiore della  prestazione di ieri e che sono andati oltre (o al disotto) del “triste” sei politico. Positiva la prova di Garbinesi che catapultato nel ruolo di numero uno si sta dimostrando sempre più all’altezza della maglia che indossa.  Scoscini e Tacconi stanno costituendo per ragioni diverse la spina dorsale della squadra e se il primo porta con grande stile anche la fascia e le responsabilità del capitano. Mazzolli mi è sembrato un po’stanco o comunque troppo basso e lontano dalla costruzione dell’azione uno come lui, a mio parere dovrebbe poter essere libero di impostare il gioco e per questo dovrebbe sensibilmente  spostare il suo raggio di azione che ieri talvolta era quasi all’altezza della linea difensiva. In avanti purtroppo si è sentita la mancanza di Mencagli, Loffredo ha fatto una grande fatica con i centrali ospiti e  non è praticamente quasi mai riuscito ad essere incisivo o pericoloso sotto porta. Il secondo sembra essere il fulcro del centrocampo almeno per quanto riguarda grinta e prontezza nel recupero della palla. Menzione particolare anche se è subentrato se la merita Polo che nonostante la giovanissima età ha battagliato su ogni pallone dimostrando già a suo agio in queste toste partite con i grandi così diverse da quelle a cui è abituato nel settore giovanile.