A cura di Lapo Verniani 

Tocca a me l’ingrato (*) compito di commentare dal punto di vista meramente tecnico la prestazione della Sangio di ieri pomeriggio. Dalla sfida di cartello di giornata  siamo purtroppo  usciti sconfitti seppur non del tutto meritatamente dalla capolista Rimini che ha legittimato con una grande prestazione i nove punti di vantaggio in classifica dalla diretta inseguitrice Villabiagio. E domenica proprio Rimini – Villabiagio in Romagna. Nonostante un inizio sprint con i nostri attaccanti davvero sugli scudi per oltre 20 minuti ci siamo man mano abbassati consentendo alla corazzata biancorossa di colpirci su un calcio piazzato con il suo uomo simbolo Bonaventura. Ecco, proprio il non aver marcato il loro uomo simbolo è stato l’errore più grande (forse l’unico) del nostro pacchetto arretrato con Calori (5.5) e Bini (6) che rispetto ad altre domeniche hanno dovuto faticare e molto per allontanare i pericoli dall’area di Scarpelli (6), il nostro numero uno è stato invece spettatore non pagante non dovendo compiere alcun particolare intervento che non possa essere derubricato ad ordinaria amministrazione. Sulle fasce buono è stato l’apporto dato sia da Nannini che da Kouadio (6) con il primo però che dopo essere stato per due mesi sempre tra i migliori in campo sembra abbia bisogno (ed è più che comprensibile!!!) di tirare un attimo il fiato. Scoscini e Bordo (6.5)hanno giocato una partita maschia e non hanno mai tirato indietro la gamba, non facendo così sentire l’assenza di Mugelli, anche in fase di costruzione il loro apporto e le loro geometrie sono spesso fondamentali. Jukic (6) anche oggi ha fatto reparto da solo e non ha inciso a dovere anche per la grande fisicità della retroguardia romagnola; stesso motivo per cui Lunghi (5.5) non si è quasi mai reso protagonista, nonostante tanta grinta e corsa, di azioni che potessero impensierire Scotti e compagni. Decisamente i migliori dei nostri Kernezo (6.5) e Disanto (7). L’ex Pisa sembra avere un motorino a disposizione e sulle corsie laterali è praticamente inarrestabile. L’ultimo arrivato in casa azzurra sfodera invece tute le qualità di un ragazzo che ha calcato i campi professionistici per anni e si fa pericoloso in zona gol con tutta la sua tecnica ed intensità di gioco.

(*) Ingrato perchè l’atmosfera vissuta ieri al Fedini ha fatto tornare in mente a tutti le domeniche di festa della Serie C dei primi anni 2000. Oltre 1100 gli spettatori con una Gradinata (voto 10 e lode) che farebbe invidia a praticamente tutte le squadre della terza serie per tifo, colore, passione e maturità (da notare che la squadra al termine è stata festeggiata come se avesse vinto il match). Detto da chi come me frequenta l’impianto di Piazza Palermo da oltre 15 anni vi assicuro che le emozioni di ieri saranno veramente difficili da scordare.

Avanti Marzocco! Mille di questi giorni (magari con un risultato diverso)!!!