Roberto Malotti è il doppio ex della gara che domani sarà giocata a Tavarnelle alle 15 contro il San Donato, nel primo dei turni infrasettimanali che il calendario propone in questa lunga stagione. Non potevamo non avvicinarlo, l’anno scorso ha condotto i gialloblu fiorentini ad una tranquilla salvezza e allo storico traguardo della finale di coppa Italia poi persa a carico del Campodarsego, nel primo anno di serie D azzurro targato Lorenzo Grazi risollevò una situazione non facile portandoci poi a salvarci senza problemi a quattro giornate dalla fine. Lo abbiamo interpellato, è in attesa di una chiamata ma come tiene a specificare: “Deve essere quella giusta, io il calcio lo faccio per passione e non per lavoro. Non posso ripetere l’errore fatto a Prato due anni fa, qualche chiamata è arrivata nel corso dell’estate ma non le prendo mai le squadre ad inizio stagione. Sono qui alla finestra, se arriverà qualcosa bene altrimenti guarderò ogni tanto qualche partita per aggiornarmi“. Un ricordo quello azzurro indelebile nella sua testa: ” Come si fa a scordarsi di una piazza come San Giovanni? Ci sono cresciuto da calciatore, ho fatto il mio debutto in serie C davanti ai miei genitori ed ho passato momenti davvero belli. Ho avuto anche il primo amore! Dopo tanti anni ci sono tornato da allenatore e nonostante una situazione non facile di classifica ci siamo risollevati e ottenuto dei buoni risultati. Ora so che sono cambiate tante cose, di mio non posso che parlare bene di Lorenzo Grazi persona che teneva alla società e con la quale ha fatto grandi risultati e commesso qualche errore perché nella vita si sbaglia tutti. Non entro poi nel merito di altre situazioni, io di lui ho un ottimo ricordo come l’ho del resto della piazza con la quale soprattutto con alcune persone sono rimasto molto amico. Auguro tutto il bene possibile a questa società”. Arriviamo a parlare di presente e delle due formazioni che domani si fronteggeranno: ” Il San Donato è un gruppo composto da giocatori molto validi, alcuni già li conosco e sono esperti della categoria. Hanno alle spalle una società molto solida, personalmente ho ottimi ricordi anche di loro soprattutto perché l’anno scorso sono stato accolto come un trionfatore e tutti insieme poi abbiamo conquistato quello che ben sapete. Magari non è una piazza come San Giovanni ma è pur sempre un ambiente che porto dentro al mio cuore. La Sangiovannese la conosco meno, non posso azzardare un mio pensiero a livello tattico ma di Buso ho ottime referenze di quando era a Firenze e se si calerà nella situazione sicuramente farà bene, il direttore Del Grosso poi è un ottimo conoscitore della categoria e sa bene dove andare a cercare i giocatori. Un mio pronostico? Non so davvero per chi tifare, sono due società che mi sono rimaste nel cuore e che mi auguro possano raggiungere i risultati che si sono prefissati. Magari a livello qualitativo il San Donato ha qualcosa in più degli azzurri ma auguro ad entrambe di fare un campionato importante. Sono due piazze che davvero meritano per tanti e svariati motivi”.