In attesa di riprendere il campionato con l’incontro che, questo sabato, ci vedrà impegnati ad Arezzo alle 15 contro i locali di Mariotti, abbiamo fatto una chiacchierata col massimo dirigente della Sangiovannese Giovanni Serafini (nella foto by Ottica Merli assieme al figlio Simone presidente della Futsal) che tocca tanti argomenti primo, tra tutti, il momento non certo felice che sta traversando la squadra: “Guardandomi alle spalle non avrei pensato, qualche mese fa, col calendario che avevamo, di non riuscire a vincere più una partita in casa ma purtroppo è andata così e non possiamo farci niente. Con l’avvento di Firicano l’area sembra cambiata, la prestazione col San Donato c’è stata ma anche in questa occasione, come le precedenti in casa, non abbiamo visto un minimo tiro in porta e questa cosa mi fa indubbiamente preoccupare. Speriamo di invertire la rotta sotto questo punto di vista, non puoi assolutamente pensare di fare punti senza calciare nello specchio. Firicano ha avuto modo di lavorare in settimana, speriamo già da Arezzo di vedere qualche buon frutto”. Un cambio in panchina dettato dalla volontà di cambiare rotta dopo alcuni risultati che non hanno soddisfatto: “Con Iacobelli il rapporto è sempre stato molto cordiale ma i risultati alla fine contano più di ogni altra cosa e con estremo dispiacere siamo stati costretti a cambiare. Devo essere sincero però, non vedevo più lo stesso mister delle annate precedenti sotto il profilo motivazionale e questa cosa, magari, può aver influito nella testa dei giocatori”. Un’annata dove di errori ne sono arrivati parecchi, sempre e comunque in buona fede ci mancherebbe: “Sono stati commessi degli errori dall’inizio fino a oggi, io ho sempre il rimpianto di aver mandato via Vassallo perché con lui, sono certo, avremmo almeno 2-3 punti in più a oggi. Ma purtroppo non potevamo fare altrimenti per alcune situazioni venute a galla, speriamo intanto di raggiungere la salvezza poi ci troveremo davanti a un tavolo e da lì cercheremo di analizzare meglio possibile il tutto per non incappare negli errori di quest’anno”. Il suo pensiero lo ha già esternato alcune settimane fa in queste righe e tiene nuovamente a sottolinearlo: “Non sarò certo io a prendere le decisioni definitive ma c’è un consiglio chiamato a esprimere la propria opinione. Resto comunque dell’idea che va preso un giocatore forte per reparto attorno ai quali va costruita la squadra. Prendere mezze cartucce per poi, puntualmente, ritrovarsi a dicembre a correggere in corsa non ha senso e mai come in questo campionato lo abbiamo capito. Abbiamo cercato di prendere un attaccante a metà marzo, non c’erano ovviamente le condizioni è questo in futuro non deve accadere”. È giusto per parlare proprio di immediato futuro di chiediamo un suo parere in vista della trasferta di Arezzo: “Un punto, per come ce la stiamo passando, sarebbe oro colato non tanto per la classifica quanto per il morale dei ragazzi. Tuttavia avevamo messo col bollino rosso sia la gara col San Donato che quella in programma questa settimana, mercoledì 30 poi arriverà la Pro Livorno e lì non devono esserci assolutamente storie. Se non riusciamo a battere una squadra praticamente già retrocessa vuol dire che il nostro destino è segnato”.