L’argomento tutt’altro che memorabile di questi giorni dalle nostre parti è quello se sia moralmente, direi eticamente, giusto un finale di campionato cosi in sordina e senza particolari motivazioni. Oso rispondere che la formula di questi campionati non pare proprio la migliore per ovviare a questi problemi con dei play off del tutto inutili (tanto gli eventuali e per me deprecabili ripescaggi a tavolino sono stabiliti da mille altri fattori) e tutto un contorno di altre cose poco o punto accattivanti. E poco serve a quanto pare pungere i nostri sulla rivalità con il Montevarchi, come ricordato anche da Massimo nel suo editoriale: diciamo che dopo la semina ed il raccolto (buono ma non leggendario) arriva il tempo di pensare già al domani e a quel che sarà della Sangiovannese 2018/2019. Detto tutto questo, è un principio che ci sta e che io posso anche accettare obtorto collo, salvo poi accettare tutto con leggerezza e tranquillità senza le solite menate sul pubblico o sulla scarsa presenza sugli spalti: perché un Fedini gremito domani, con una squadra lontana da tutti gli obbiettivi e, per fortuna, anche dalle paure sarebbe da trattato di psicologia pura o giù di lì. La primavera incombe e, con essa, il fascino delle gite domenicali con buona pace di tutto e di tutti coloro che, come il pesce …non vedono l ‘acqua. Io, che in settimana sono stato a piangere il mio vecchio amico Marco Carli nella medicea Ponte a Cappiano, giocatore e sportivo di razza vera, ho la presunzione di sapere come va il mondo e, soprattutto il ripetersi delle cose, unito al comportamento di addetti ai lavori e calciatori: da questo punto di vista ritengo anche io deprecabile che un allenatore non parli a fine partita oppure si moduli a seconda del risultato ed altrettanto bene ha fatto Massimo a sottolineare ancora una volta l accaduto ma lasciatemelo dire: a volte basterebbe il rifiuto da parte dei giornalisti. Mi spiego meglio: mi mandi il secondo a parlare ? No grazie, non mi interessa oppure mi mandi un calciatore che nel contesto della partita non ha fatto nulla a scapito dei veri protagonisti ? No grazie, non ci interessa per davvero e questo sarebbe gia un bel modo di incominciare e rispondere.

Il finale di campionato al cloroformio mi porta a divagare assai. E quasi mi dimentico di questo Villabiagio che scende per la seconda volta al Fedini. Frazione umbra di Marsciano, che ha soppiantato nelle gesta ma non nei cuori della gente la Nestor, la storica formazione del posto e che vide le giocate giovanili del nostro caro Donato Berini che mi parlava sempre dei colli umbri come di una vacanza all’estero. Tornando a cose più fresche, il precedente incoraggia clamorosamente gli azzurri che il 22 febbraio 2015 rifilarono un 5 -0 agli avversari con doppiette di Lischi e Invernizzi e goal del talentuoso Romanelli. In terra umbra invece abbiamo un successo e la sconfitta rimediata nella partita di andata. Ed adesso sfida numero 4 della storia, da vivere senza polemiche e isterie particolari. Se il freno a mano è tirato però lo si tiri anche nel dopo partita please.

Ps: chi parla sempre bene e l’acqua invece la vede è il solito cardinale Del Grosso che ha buon senso ma anche visione della realtà giorno dopo giorno. E saprà certo come e dove intervenire per limare certe cose.