Scritto da Leonardo De Nicola

Dopo l’aperitivo in salsa rossonera a Benevento e se la milanista gastrite (assai presente in questo avvio di stagione ) mi darà un po’ di tregu mi recherò al Fedini per salutare gli azzurri, il mio cardinale Del Grosso e, in gradinata Sestini, il mio buon sodale amico Cottoni, con la speranza di non esser spernacchiato dal resto della compagnia per un eventuale passo falso storico della truppa di Gattuso nel Sannio (credo peraltro la patria del direttore in pectore) La Sangio si appresta quindi a conoscere un altra nuova avversaria della sua storia: la Vigor Carpaneto sarà la seconda squadra della terra piacentina dopo il Fiorenzuola affrontato in tre occasioni con un successo e due sconfitte: i legami con quei posti da parte azzurra sono molto flebili ma personaggi come Bonistalli, lo stesso Iacobelli e pochi altri ancora hanno veleggiato dalle parti della Galleana o dintorni. Ma io, fra i doppi ex, ricordo volentieri Gabriele Alessandrini, nato in Brasile ma cresciuto Giulianova: centrocampista dai piedi buonissimi, ballò soltanto una stagione al Fedini per l’esattezza 15 partite condite da due goal nel campionato 1976-1977 di serie C, uno però memorabile segnato di testa all’Arezzo di Ballacci, Giacinti, Magli ecc ecc. Fisico asciutto e baffo latino, Alessandrini fece breccia negli occhi e nel cuore della bella atleta Graziella Bennati, che si allenava in pista durante gli allenamenti della squadra di Petagna. Ed i due convolarono presto a nozze, mettendo su famiglia davanti al mare di Abruzzo e credo proprio che la loro esistenza si sia sviluppata da quelle parti. Ed insomma, se Alessandrini non ha lasciato sul campo traccie memorabili, da San Giovanni è volato via con l’amore e non è cosa meno importante davvero. E del resto per tanti calciatori del passato la freccia di cupido è passata per le nostre vie ed io qui ricordo il mio immenso Nellino Menciassi, una bandiera vera, senza se e senza ma, una bandiera sempre bella alta sul pennone che nulla mai ha chiesto se non quella gloria imperitura da tutti riconosciutagli. Ho citato la Bennati e qui permettetemi di salutare tutti i componenti della nostra amata atletica sangiovannese nata cinquanta anni fa. Insieme ai dirigenti di oggi ed ai tanti atleti che si sono succeduti, fra questi anche PaoloMorandini, permesso mi sia qui di ricordare quattro figure benemerite: Alvaro Michelini, Sirio Tempi, LucianoVannini ed anche Francesco Frosini, ore e ore passate al campo senza nulla chiedere se non insegnare e amare lo sport (e ditelo a molti genitori pseudo dirigenti di oggi ). Fra l’altro tutte e quattro le figure sono legate anche al calcio azzurro: Sirio Tempi detto il Rossino è stato giocatore della Stiv. Alvaro Michelini ha scritto a lungo di Sangio per Tuttosport, LucianoVannini, anche lui scomparso, era cronista per Radio Emme ed il nostro Frosini è il padre di un noto tifoso per anni animatore della gradinata Marco Sestini. Che sia davvero una buona domenica per tutti noi !

Nella foto l’atletica sangiovannese 1981, il nostro Leonardo è il sesto in alto partendo da sinistra.