Di Leonardo De Nicola

Attingo sempre volentieri ai numeri, perché quasi sempre in essi viene esemplificato lo stato di salute di una squadra, e non solo. Nel caso della Sangio, l’ennesima batosta interna subita con il Real Lentigione (passateci un briciolo di ironia ), conferma in sostanza lo sconcertante trend casalingo delle ultime stagioni.

I numeri mai aridi: da quando gli azzurri sono usciti dai campionati regionali e cioè dal 2014 su 62 partite la squadra ha rimediato ben 24 sconfitte, vale a dire più di una ogni tre gare. Se si analizza poi il rendimento degli ultimi due tornei, le battute di arresto al Fedini sono state ben 15 su 28 e se le 10 della scorsa stagione possono essere riconducibili alla classica annata da dimenticare in todo, le 5 di questa metà stagione appaiono meno giustificabili e forse meriterebbero un analisi meno buonista e superficiale. Insomma, negli ultimi 16 mesi chi viene allo stadio ha esponenzialmente più possibilità di vedere la propria squadra sconfitta che non vittoriosa. Lascio ai volenterosi il compito se ne hanno voglia di analizzare il dato, dicendo solo che io un ideuzza ce l ho da tempo. Nel dopo gara, il cardinale Del Grosso che è uomo saggio e non sprovveduto ha fra le virgole lasciato ben intendere quali siano i limiti della squadra, gli eventuali accorgimenti da prendere per scongiurare che il nostro stadio continui ad essere terra di conquista per tutti e fonte di sofferenza per i tifosi costretti troppe volte a mandar giù l’amaro calice della sconfitta. A chi ci dice se il nostro non sia un atteggiamento troppo allarmistico rispondo con un ovvietà: se la Sangio produce interesse, meritandosi i titoli per le vittorie è altresi ovvio come anche le negatività prodotte finiscano per assumere un eco se non smisurato ma di certo più attenzionato che da altre parti. E voler bene ad una squadra significa rimarcarne anche limiti ed errori, specie se ripetuti in malo modo. E siccome fuori casa le cose sembrano andare in maniera diversa, speriamo di non invertire il trend esterno e tornare con qualcosa da Imola. Dove, nelle 7 partite precedenti la Sangio ha conosciuto soltanto una vittoria a fronte di due sconfitte e quattro pari. L’unico successo in Emilia (di confine) risale alla stagione di serie D 96/97, 2 a 1 in rimonta coi goal di Budruni e di Saventi .Prima volta sul campo rossoblù il 2 ottobre 1966, seconda giornata di un campionato, il primo al nuovo stadio che vide gli azzurri di Prini come unica formazipne toscana del girone. Finì 1 a 1 con goal di Boncompagni, mentre è stato favorevole ai padroni di casa l’ultimo incontro della passata stagione. Questo ad Imola mentre in totale abbiamo avuto 15 precedenti con 7 nostre vittorie, 3 loro e 5 pari.

Ps: mi stringo e ci stringiamo affranti a Leonardo Porfidio ed a tutta la famiglia per la scomparsa della piccola Francesca, volata fra gli angeli in cielo. Un bacio ed un ricordo struggente.